ALTRESISTENZE
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Apertura stagione
17 | 18 | 19 ottobre ore 21.00
20 ottobre ore 17.00
ANTEPRIMA ROMANA
UN BÈS – Antonio Ligabue
spettacolo di e con Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli
collaborazione alla ricerca Riccardo Paterlini
foto Luigi Burroni
organizzazione Stefano Salerno
progetto in collaborazione con Teatro Sociale di Gualtieri / Comune di Gualtieri / Festival internazionale di Arzo (Svizzera) / Associazione Olinda / Centro Teatrale MaMiMò / Ars – Creazioni e Spettacolo / dueL / Compagnia DéZir (Belgio) / Fondazione Archivio Diaristico Nazionale / Sinapsia
Un bès è il primo spettacolo della trilogia Progetto Ligabue che ruota intorno alla figura del pittore Antonio Ligabue e al suo rapporto con i luoghi che segnarono la sua esistenza e la sua creazione artistica: la Svizzera, dove nacque e visse fino ai diciotto anni; il territorio di Gualtieri (RE), sulle rive del Po; le sponde reggiane e mantovane dello stesso fiume, dove produsse gran parte dei suoi quadri e delle sue sculture.
“Un bès… Dam un bès, uno solo! Che un giorno diventerà tutto splendido. Per me e per voi”.
Mario Perrotta
ateatro – Annamaria Monteverdi
Lo spettacolo interpretato dallo stesso Perrotta solo in scena, è poetico e toccante, profondo e drammaticamente vero, bello da stringere il cuore. La storia è raccontata dalle parole di Ligabue in quel dialetto sporco tra l’emiliano e il tedesco che gli abitanti del paesino di Gualtieri, paese d’adozione del pittore naif nato in Svizzera, erano abituati a sentire dal “matt”. […] Recitare e disegnare in un unico slancio: in questo contemporaneo e difficilissimo sforzo creativo Perrotta dà volto e parole alla follia, all’artista muto, agli incubi di solitudine. Come per il teatro antico l’interrogativo è ancora lo stesso: si può dar forma al dolore? Gli spettatori assistono alla scatenarsi di un destino umano nel breve succedersi di eventi e vengono così, fatalmente proiettati all’interno dell’infelice condizione del protagonista.
Il Sole 24 ore – Renato Palazzi
Perrotta evoca lo stato di straziante solitudine che segna Ligabue nel suo vagare fra gli argini del Po. L’attore si inventa una straordinaria maschera verbale, un delirio ossessivo – tanto più intenso in quanto lui, pugliese, lo scandisce in una febbrile parlata emiliana – che getta una luce livida sullo sguardo che il mondo rivolge al “diverso”, al non-omologabile, seppure artista geniale.
La Repubblica – Rodolfo Di Giammarco
Un bès – Antonio Ligabue è il primo dei tre movimenti dedicati all’infinita solitudine e diversità dell’artista. Perrotta con bell’istinto disegna dal vivo e plasma bene tiritere stralunate e terragne che trasmettono la bellezza del disincanto, della felicità perduta.
Il Corriere della Sera – Magda Poli
Lo spettacolo offre un ritratto palpitante di un artista e di una vita solitaria, selvatica, percorsa da incubi che grazie ai pennelli si trasformavano in fantastiche visioni.
[…] del 1982 (video) e 1984 (16, 17 e 20), la stagione teatrale del T. Valle Occupato inaugura con Un bès, il monologo di Mario Perrotta su Antonio Ligabue (17-20). Per Dominio Pubblico, […]