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martedì 5 maggio 2015 h.18
@AngeloMai
II ASSEMBLEA APERTA
per ritrovare una via d’azione per la
Fondazione Teatro Valle Bene Comune
– Le proposte di modifica emerse durante l’Assemblea possono essere inviate in forma scritta, e possibilmente sottoforma di emendamaneto al testo dello Statuto, all’indirizzo ilvallechevorrei@gmail.com entro domenica 3 maggio. A prestissimo a tutte e tutti! Vi aspettiamo
La Fondazione Teatro Valle Bene Comune è un’istituzione intesa come spazio di soddisfazione di bisogni e di conquista di desideri in continua metamorfosi. È un modello positivo di azione per la trasformazione dell’esistente e in permanente rivoluzione. (Cap.1, Codice Politico)
Questo è ciò che il Teatro Valle Occupato è sempre stato, uno spazio aperto e partecipato, in metamorfosi continua, all’interno del quale si è lavorato costantemente per dare linfa alla dialettica tra conflitto e istituzione.
Ora la Fondazione ha la necessità di ritrovare una via d’azione, ed è per questo che convochiamo una seconda assemblea il 5 maggio 2015, alle ore 18 all’Angelo Mai, per immaginarla insieme, per tuttx, singoli ed esperienze collettive, da Roma e da fuori.
Questa assemblea discuterà e deciderà collettivamente su quale futuro dare alla Fondazione, partendo dal patto costitutivo stretto tra tutti i soci fondatori, cittadini e comunardi durante il periodo di lavoro sullo Statuto, sfociato poi nella costituzione formale della Fondazione.
La premessa, già condivisa tra noi nelle scorse plenarie, è che la condizione perché la Fondazione possa esistere e agire è appunto quella di riformulare il patto con chi aveva deciso di darle vita.
In assenza del Teatro Valle (ancora chiuso, e senza prospettive concrete riguardo ai famosi lavori di messa norma e relativa riapertura) e con il Foyer trasformato in una “saletta” del Teatro di Roma da cui sono stati cancellati tutti i segni di questi tre anni, la Fondazione si trova davanti alla proposta di una piccola metamorfosi per trovare altre vie d’azione sempre volte a promuovere e a tutelare la cultura come bene comune, in tutte le sue declinazioni artistiche, creative, pratiche, politiche, economiche e giuridiche.
È possibile riformulare questo patto?
Per porre questa questione in modo molto chiaro è emersa anche la consapevolezza di comprendere e decidere insieme le eventuali modifiche da apportare allo Statuto, modifiche che possano consentire il pieno riconoscimento formale della personalità giuridica della Fondazione.
Vi chiamiamo quindi tutti a partecipare – dai soci fondatori agli artisti, dalla cittadinanza a tutte la reti degli spazi e della cultura indipendente – perché sarà un momento vitale per un’istituzione che ha caratterizzato la vita culturale, sociale e politica di tutti noi, rompendo confini e aprendo orizzonti.
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