ALTRESISTENZE | #CINEMAVALLE
3 giugno duemila14, ore 21.oo
ANTEPRIMA ROMANA
an anarchist life
storia di Umberto Tommasini, il fabbro anarchico
71′ | un film di Ivan Bormann e Fabio Toich
con la partecipazione di Pino Cacucci, Ascanio Celestini, Simone Cristicchi e la voce di Anita Kravos, prodotto dalla società triestina Collective Pictures con Drop Out Ass. Promozione sociale
Un film che parla di libertà e passione, di amore e coraggio, di una vita di militanza spesa senza riserve
Saranno presenti gli autori e potremo ascoltare dal vivo la Canzone per Umberto T | musica e testo di Carlo Ghirardato (voce e chitarra) Pai Benni Parlante (percussioni) Roberto Franceschini (contrabbasso)
LA SINOSSI
E’ un racconto d’avventura rocambolesca, una storia esemplare, di tensione e pratica rivoluzionaria, tra anarchia ed ironia, semplicità, curiosità, vitalità, attraverso l’Europa intera, le sue guerre e le lotte sociali del Novecento. E’ un racconto su come vivere tutto d’un fiato, di petto, in maniera responsabile, calandosi nelle contraddizioni, “sporcandosi le mani”, mantenendosi nonostante ciò centrati in un’equazione costante tra teoria e prassi. ̋
E’ la storia di Umberto Tommasini, originario di Vivaro, Friuli, Regno d’ Italia, 1896, fabbro. E’ la storia di una emigrazione a Trieste, territorio austroungarico, e di una famiglia socialista, padre e 4 fratelli, che già a Vivaro ha suscitato gli animi, aprendo la prima biblioteca sociale in una delle due stanze della casa di famiglia. Umberto a Trieste si lancia nelle manifestazioni di piazza, fino a finire
arruolato dagli Italiani, e trovarsi a Caporetto. Tra spari in aria sperando di mancare il “nemico”, ai campi di prigionia, attraversa la Grande Guerra, torna a Trieste in tempo per scontrarsi con le prime squadre fasciste in moti di piazza accesi e diretti. E’ tra i primi a finire al Confino, prima a Ustica, e poi a Ponza e Ventotene. Qui incontra antifascisti del calibro di Antonio Gramsci e Amedeo Bordiga, con i quali si relazione da uguale, a tu per tu, senza timori reverenziali. ̋
La storia di Umberto si fa talvolta epica, nella fuga verso Parigi in esilio, fino alla concretizzazione di un sogno, la rivoluzione libertaria tanto sognata che prende corpo in Spagna, dove il popolo si solleva contro il golpe fascista di Franco. ̋
E’ qui a Barcelona che Umberto trova una seconda casa, tra i volontari anarchici di mezza Europa, accanto alle altre componenti antifasciste: comunisti, socialisti e liberali. Ma presto il sogno unitario si infrange, e l’approccio egemonico dei comunisti ha il sopravvento, fino a schiacciare gli aneliti rivoluzionari degli anarchici e arrivare alla repressione diretta e all’omicidio di Camillo Berneri, nelle vie di Barcellona. ̋
Umberto è costretto a ripiegare, fa il viaggio indietro, Francia, di nuovo esilio, ancora Confino e di nuovo Trieste. Qui, continua a tenere viva la fiaccola dell’anarchia, in tempi difficili per il movimento, oppressi dalla egemonia del
Partito Comunista sulle masse e sulle coscienze. ̋
Fino al riaffiorare, nel ’68, di attitudini ed approcci libertari nelle nuove generazioni. Assieme a questi ventenni Umberto fonda la sede del Gruppo Anarchico Germinal, ormai settantenne. Al di là del fascino dell’avventura e del carattere magnetico di Umberto, raccontiamo un uomo del popolo che vive in prima persona, di petto, senza mediazioni di sorta la Storia, e contribuisce a determinarla, assieme a molti altri. Questa immediatezza, serenità, completezza, pienezza di vita ci pone domande sul perché oggi pare così difficile una vita simile.
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