Inizia l’incontro tra Teatro di Roma e Fondazione Teatro Valle Bene Comune presso l’Assessorato alla Cultura.
Portiamo come base aperta di discussione alcuni punti che sono stati articolati nelle assemblee e nei tavoli di lavoro degli ultimi giorni, con il contributo della comunità di artisti e cittadini. È una prima bozza di lavoro su cui confrontarci per arrivare una scrittura condivisa da elaborare insieme.
Iniziamo così ad affrontare concretamente la costruzione di un progetto sperimentale di “teatro partecipato” al Teatro Valle, mettendo a disposizione le esperienze preziose maturate in questi tre anni.
Come concordato nelle assemblee, prende parte a questo primo incontro di lavoro con Teatro di Roma una delegazione della Fondazione Teatro Valle Bene Comune, composta da una rappresentanza di soci fondatori tra cui comitati, spazi sociali, istituzioni europee, compagnie teatrali romane, artisti e giuristi che costituiscono il corpo vivo della Fondazione.
Tra di essi: Giuliana Aliberti (avvocato); Andrea Baranes (Banca Etica); Gaia Pallottino (Coordinamento dei residenti del Centro Storico); Maria Rosaria Marella (giurista e parte della Costituente dei Beni Comuni); Tomaso Montanari (storico dell’arte); Giorgina Pilozzi (Angelo Mai); Marianna Salzmann (Gorki Theater, Berlino).
Questi i punti da noi proposti da discutere oggi:
1. Concordare insieme i soggetti dell’accordo, che per noi sarebbe fondamentale fossero sia l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale sia il Teatro di Roma (una volta accertata e resa pubblica la titolarità del bene), oltre alla Fondazione Teatro Valle Bene Comune;
2. Obbiettivo dell’accordo sarà l’attuazione di un progetto sperimentale di “Teatro Partecipato” per il futuro del Teatro Valle;
3. Mettiamo a disposizione per la realizzazione di questo Teatro Partecipato lo strumento della Fondazione Teatro Valle Bene Comune;
4. Concordare i tempi e i modi del progetto sperimentale del teatro partecipato con questi obbiettivi: sperimentazione finalizzata alla ricerca e all’applicazione di innovativi modelli di gestione culturale, che siano riproducibili; un teatro governato da una comunità di artisti e lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura e fondato sulla partecipazione
decisionale della cittadinanza; valorizzare la sperimentazione giuridica dei beni comuni come esperienza di partecipazione.
5. Un impegno a richiedere insieme un calendario condiviso con la Soprintendenza per i sopralluoghi preliminari e i lavori a partire da subito, al fine di continuare a mantenere il teatro aperto alla città il più possibile;
6. Concordare i tempi per la firma di un accordo che sia garanzia sufficiente e imprescindibile a uscire dallo stato di occupazione;
7. Che la titolarità del Teatro Valle resti pubblica per 100 anni a partire dal 2011.
Bravi !!! Buon lavoro! Sono con voi! Inca Carveni.
qual'è stato il risultato dell'incontro?