TEATRO: LAVORATORI VALLE, RESTA OCCUPATO** =
Roma, 5 lug. (Adnkronos) – Il Teatro Valle resta occupato. Lo
annunciano i lavoratori dello spettacolo nel corso della conferenza
stampa di oggi, organizzata per presentare la proposta per la gestione
dello storico teatro. Nessuna data è stata indicata per l’eventuale
stop dell’iniziativa. Insomma , ad oggi, occupazione a tempo
indeterminato.
TEATRO VALLE, OCCUPANTI SCRIVONO LETTERA A NAPOLITANO: “CI SOSTENGA”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – Gli occupanti del Teatro Valle, attori, registi,
produttori, tecnici e maestranze, hanno inviato una letera al presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedergli di sostenere la loro
iniziativa. Nella missiva gli occupanti spiegano al Capo dello Stato le
ragioni della loro protesta e le proposte che intendono avanzare alle
istituzioni per una nuova gestione del Teatro. Nella lettera gli occupanti
spiegano di essere consapevoli delle difficolta’ economiche e finanziarie del
paese, proprio per questo chiedono che i tagli riguardino “gli sprechi” e
“valorizzino i talenti artistici”. Inoltre sottolineano che una gestione
pubblica del Valle inaugurerebbe “una nuova stagione delle politiche
culturali italiane” che riporti al centro “l’arte, il sapere e la
creativita’”.
anm
VALLE, OCCUPANTI: “DIVENTI CENTRO DRAMMATURGIA ITALIANA”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – Giunti al ventiduesimo giorno di occupazione i
lavoratori e le lavoratrici del Teatro Valle Occupato avanzano una proposta:
“Farne un centro dedicato alla drammaturgia italiana e contemporanea”. Per
gli occupanti il Valle deve rimanere pubblico ed essere tutelato in quanto
bene comune, per questo si oppongono ad una eventuale assegnazione in
gestione tramite bando. Una soluzione di questo tipo necessiterebbe di un
finanziamento dedicato, che andrebbe gestito tramite un ente o una
fondazione. L’idea insomma e’ quella di dare vita, nel 150esimo dell’unita’
d’Italia, ad un teatro dedicato alla scrittura teatrale, attento alla
formazione, come gli omologhi Royal Court Theatre di Londra, il Theatre de la
Colline di parigi e la Schaubuhne di Berlino. Sempre in quest’ottica gli
occupanti anche di fare un centro di formazione per tecnici di palcoscenico.
A presentare queste proposte gli occupanti del Teatro nel corso di
un’assemblea pubblica che si e’ svolta questa mattina. A loro e’ giunta anche
la disponibilita’ del professor Ugo Mattei, docente di diritto civile ed
estensore dei recenti quesiti referendari sull’acqua, per la creazione di uno
statuto necessario ad una gesrtione pubblica del Valle. Gli occupanti,
attori, tecnici, produttori, maestranze, pensano anche ad una direzione
artistica plurale, con la garanzia di un turn over e ad un equilibrio nella
distribuzione delle risorse fra produzioni grandi e piccole. Tra le proposte
avanzate c’e’ anche quella di una politica dei prezzo accesibile e
progressiva ed una pubblicita’ e trasparenza dei bilanci del teatro.
anm
TEATRO: GIRO, OCCUPANTI VALLE PARTECIPINO CON LORO PROGETTO A BANDO DI GARA =
Roma, 5 lug. (Adnkronos) – «La proposta che lancio agli
occupanti è quella di partecipare con il loro progetto
all’elaborazione del bando di gara, cercando di promuovere loro stessi
l’adesione di soggetti interessati alla gestione del teatro». Lo
afferma in una nota il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco
Giro, a proposito della proposta di gestione del Teatro Valle lanciata
oggi dagli occupanti. «Soluzioni pasticciate e raffazzonate -aggiunge
Giro- producono soltanto carrozzoni e debiti che non ci possiamo
permettere. Sarebbe infatti paradossale che a pagare i disastri altrui
siano sempre il Comune o lo Stato».
Il sottosegretario ribadisce che «l’occupazione del teatro
Valle è immotivata e la scelta di non interromperla appare
francamente incomprensibile. Abbiamo fatto a Roma ciò che è stato
fatto mesi fa a Firenze per il trasferimento al Comune del Teatro La
Pergola senza che nessuno fiatasse. Questo doppio-pesismo -prosegue-
dimostra che la vicenda del teatro Valle viene strumentalizzata per
colpire politicamente il Comune di Roma e la sua amministrazione TEATRO: AL VALLE ARRIVA ANCHE IL SOSTEGNO DEGLI ATTORI GRECI =
IL MESSAGGIO LETTO OGGI DURANTE LA PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO
DI PROPOSTA
Roma, 5 lug. (Adnkronos) – L’associazione delle attrici e degli
attori greci ha inviato un messaggio di sostegno alla lotta dei
‘colleghì italiani per il Teatro Valle. Il comunicato è stato letto
oggi nel corso della presentazione del documento-proposta sulla nuova
gestione dello storico teatro romano.
«Vi giunga -si legge nella lettera- un caloroso messaggio di
sostegno e di appoggio alla vostra lotta e di grande amicizia».Gli
attori greci non sono gli unici ad aver espresso il loro pieno
sostegno all’iniziativa degli occupanti del teatro. Anche Thomas
Ostermeier, il direttore artistico dello Schaubuhne di Berlino, ha
incoraggiato, con una lettera, l’iniziativa di voler creare un centro
dedicato alla drammaturgia italiana e contemporanea.
TEATRO: GIRO, OCCUPANTI VALLE PARTECIPINO CON LORO PROGETTO A BANDO DI GARA (2) =
(Adnkronos) – «Il suo trasferimento dal demanio culturale dello
Stato al Comune di Roma -sottolinea il sottosegretario- non
indebolisce ma al contrario conferma questo profilo giuridico. Il
trasferimento è strettamente subordinato al piano di valorizzazione
del bene culturale pubblico così come viene previsto dall’art. 112
del Codice dei beni culturali, citato dallo stesso decreto legislativo
sul federalismo demaniale approvato nel 2010 che ha reso possibile il
trasferimento del Teatro Valle al Comune di Roma altrimenti
impossibile».
«Quanto alla tutela del bene culturale -chiarisce Giro- essa
viene esercitata e assicurata dallo Stato anche nella sua destinazione
d’uso. È un teatro e dovrá restare un teatro e pure di eccellenza.
Il progetto di promuovere un centro della drammaturgia italiana e
contemporanea è importante».
«Potrá e verrá senz’altro valutato e approfondito con i suoi
proponenti nel corso della preparazione del bando di gara per
l’affidamento della gestione del Valle, un atto necessario perchè il
teatro viva e continui a vivere nel modo migliore. Continuare
l’occupazione -conclude- è un atto inutile e a questo punto
puerile».
TEATRO: VALLE; OCCUPANTI, BANDO COMUNE? ASSOLUTAMENTE NO
(ANSA) – ROMA, 05 LUG – Un bando pubblico di Roma Capitale
per affidare la gestione futura del Teatro Valle? «No, grazie.
Il bando non lo vogliamo assolutamente». Così i lavoratori
dello spettacolo, che dal 14 giugno scorso stanno occupando gli
spazi dello storico teatro romano, hanno risposto questa mattina
all’amministrazione capitolina che da diverso tempo aspetta una
loro partecipazione al tavolo di confronto sul Valle aperto
dall’assessore alla Cultura Dino Gasperini.
«La gestione del Valle – hanno spiegato gli occupanti –
sarà affidata dal Comune di Roma ai Teatri di Roma che si
occuperanno di questa stagione. Poi si farà il bando. Ma noi
siamo contrari perchè al bando potranno partecipare tutti,
anche i privati. Noi non siamo contrari all’intervento dei
privati in assoluto ma in un momento come questo una possibile
partecipazione di privati rischierebbe di snaturare l’identità
storica e culturale del Teatro Valle che deve rimanere un bene
comune».
«Se vogliamo parlare in un tavolo della costituzione di un
eventuale fondazione ben venga – hanno concluso i lavoratori –
ma di altro no. L’occupazione per ora continua. Aspettiamo
risposte alle proposte da noi avanzate questa mattina».
VALLE, RODANO (IDV): “DA OCCUPANTI PROPOSTA MATURA E PRATICABILE”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – “L’unico ad essere puerile è il
sottosegretario Giro, che si ostina a non ascoltare. I lavoratori che
occupano il teatro Valle hanno lanciato una proposta matura e praticabile,
che le istituzioni hanno l’obbligo di prendere seriamente in
considerazione. Il mantenimento della proprietà pubblica, la tutela della
vocazione alla drammaturgia contemporanea, l’attenzione alla formazione e
l’apertura alle collaborazioni internazionali delineano una risposta ad un
problema che è sia culturale che generazionale: offrire alla Capitale e al
Paese uno spazio di spettacolo dedicato esclusivamente alla contemporaneità,
e allo stesso offrire ai nuovi autori un’opportunità di visibilità e di
produzione sostenuta direttamente dal sistema culturale pubblico”. Lo
dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei
Valori, membro della commissione Cultura, Spettacolo e Sport della Regione
Lazio. “Si tratta di idee e proposte che condividiamo”, continua Rodano
“che sosteniamo pubblicamente sin dal primo giorno in cui è iniziata la
protesta e su cui chiameremo a pronunciarsi pubblicamente anche la Giunta
regionale, con un emendamento in assestamento di bilancio in cui proporremo
che anche la Regione Lazio stanzi un contributo ad hoc per fare del Valle un
centro nazionale per il teatro contemporaneo”.
“Una cosa è certa” conclude il consigliere di Italia dei Valori.
“Ventidue giorni di assemblee, di interventi pubblici di lavoratori, di
artisti e di intellettuali di tutto il Paese, di valutazione delle leggi
vigenti da settant’anni e di disamina delle nuove necessità del settore,
di elaborazione di proposte, contribuiranno senz’altro a smuovere le
coscienze di questo Paese molto più dei tre anni di tagli, di inerzia, di
smobilitazione che hanno caratterizzato le politiche culturali pubbliche del
governo Berlusconi”.
red
TEATRO: OCCUPANTI VALLE, RESTI PUBBLICO E SIA TUTELATO COME BENE COMUNE (2) =
TRA LE LINEE PROGRAMMATICHE UNA DIREZIONE ARTISTICA ‘PLURALÈ
CHE PREVEDA UN TURN-OVER
(Adnkronos) – Accanto alla vocazione alla scrittura teatrale
italiana, data la particolare natura del palcoscenico del Valle e la
storia e la preparazione delle sue maestranze, si propone inoltre «che
il teatro diventi un centro di formazione per tecnici di palcoscenico,
valorizzando un’arte italiana riconosciuta in tutto il mondo».
Con il contributo di Ugo Mattei, docente di diritto civile
all’universitá di Torino ed autore dei quesiti referendari
sull’acqua, stanno inoltre cercando di identificare nuove forme di
gestione etiche che prevedano la possibilitá di una direzione
artistica plurale, con la garanzia di un turn-over e di un prinicpio
che garantisca l’equilibrio nella distribuzione delle risorse fra
piccole e grandi produzioni.
Altro punto focale della proposta dei lavoratori del Valle è
l’equitá nelle paghe, che stabilisca una forbice tra minime e
massime, una politica dei prezzi accessibile e progressiva, organismi
di controllo indipendenti da chi eroga i finanziamenti, la trasparenza
e l’elaborazione di un codice etico che diventi un modello per tutti i
teatri e tutte le compagnie. (segue)
VALLE, FOSCHI (PD): “GIRO COMPRENDA VALIDITÀ PROPOSTA”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – “Molto interessante e assolutamente da
condividere, la proposta avanzata oggi da Elio Germano in merito al futuro
del Teatro Valle. Si tratta, al contrario di quello che pensa Giro, di
un’idea che se realizzata potrebbe rilanciare in maniera eccezionale un
certo tipo di teatro rappresentando, al contempo un’esperienza unica nel
nostro Paese. Invece di trincerarsi nel suo ’carrozzone’ di luoghi
comuni e banalità, Giro dovrebbe comprendere la validità di questa proposta
che riporterebbe Roma ad investire su novità e qualità per quello che
riguarda i professionisti dello spettacolo dal vivo che, anche questa
occupazione, stanno dimostrando le loro qualità e la loro tenacia. Infatti,
malgrado qualcuno provi ad attaccargli l’etichetta di scansafatiche, tutti
loro, con performance e dibattiti, hanno avuto la capacità di riportare il
Teatro Valle a luogo di cultura libera. Tutti si devono confrontare con
questo e con le proposte che oggi sono arrivate perché se non si ascolta chi
il teatro lo fa ogni tipo di proposta risulterà priva di coraggio e
soprattutto di speranza per il futuro della struttura e del settore tutto”.
Lo ha dichiarato in una nota Enzo Foschi, vicepresidente della commissione
Cultura e Spettacolo e consigliere del Pd della regione Lazio.
red
TEATRO: LAVORATORI VALLE, RESTI PUBBLICO E SIA TUTELATO COME BENE COMUNE (3) =
‘LEO GULLOTTA, È UN LUOGO FATTO PER PENSARE E LA COSA DISTURBÀ
(Adnkronos) – «Al di lá della generica foga protestataria, che
da sola non ha alcun senso – ha detto all’Adnkronos Michele Mirabella-
con degli slogan vetusti e tarlati, il bene pubblico che è il teatro
non può che rimanere pubblico: persino la recente legge finanziaria
che dovrebbe essere approvata, che fa acqua da tutte le parti, non
tocca i servizi culturali. Sará che i nostri politici cominciano a
capire la lezione?».
Per Mirabella, «il Valle nasce come bene pubblico per volere dei
nostri padri, e noi abbiamo il dovere di darlo come tale ai nostri
figli. Nella concezione nuova e moderna che il teatro si è
conquistato con le sue forze». «È dal 1728 che questo teatro esiste-
gli fa eco Leo Gullotta- ed è un luogo fatto per pensare, un luogo
per l’incontro. Vuoi vedere che laddove si pensa, disturbiamo? Chi
pensa è pericoloso».
Per l’attore è pienamente da perseguire «la proposta di far
divenire questa sala il centro della drammaturgia contemporanea, un
punto di riferimento, di ricerca, di nuovi linguaggi». E conclude:
«Come diceva un mio carissimo amico ucciso dalla mafia, Giuseppe Fava,
‘se non si è disposti a lottare, a che serve essere vivi?’».
VALLE: VITA, “OK DOCUMENTO LAVORATORI, LO PORTERO’ IN SENATO”
“Il documento presentato dalle lavoratrici e dai lavoratori dello
spettacolo per il futuro del Teatro Valle è di grande interesse e lo
sottoscrivo in pieno. Credo sia la giusta soluzione, non solo per la
sopravvivenza di un importante teatro, ma perchè pensa con la giusta
prospettiva allo sviluppo dell’esperienza teatrale e drammaturgica
italiana. Per tale ragione sosterrò in commissione Cultura del Senato la
proposta che ha indubbiamente il pregio di guardare lontano, al contrario
dei tanti balbettamenti del governo”. Lo afferma il sen. Vincenzo Vita,
vicepresidente Pd della commissione Cultura.
VALLE, PASQUALI (FLI): “ASCOLTARE RAGIONI LAVORATORI”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – “Dopo più di venti giorni di occupazione è
doveroso che le istituzioni ascoltino e trovino insieme una soluzione che
rassicuri gli artisti e le maestranze sulle sorti del Teatro Valle. Chi
ricopre incarichi istituzionali di rilievo non può limitarsi a liquidare con
qualche battuta le ragioni di una protesta che ormai va avanti da molto tempo
e che, comunque, è supportata da argomentazioni serie. Qualora il Comune di
Roma non riuscisse a trovare delle soluzioni di garanzia per gli operatori
del Teatro Valle, sarebbe bene che la Regione possa esercitare una funzione
di supplenza. Pertanto Futuro e Libertà, oltre a sottolineare la
disponibilità a potersi confrontare con una delegazione degli occupanti del
Teatro Valle, si farà promotrice di una eventuale convocazione nella
Commissione Cultura e Spettacolo al fine di avviare un tavolo per la
soluzione di questa vicenda”. Così in una nota Francesco Pasquali,
Capogruppo di Futuro e Libertà alla Regione Lazio.
red
TEATRO: OCCUPANTI VALLE, VOGLIAMO IMPOSTARE NOI DIALOGO CON ISTITUZIONI =
‘LA LOTTA DEVE CONTINUARE PER RAGIONARE SU FUTURÒ
Roma, 5 lug. (Adnkronos) – Aspetteranno le risposte
dell’assessore alla Cultura del Comune di Roma Dino Gasperini, ma dato
che al momento non ritengono «sufficienti» le posizioni che arrivano
dalla politica, gli occupanti del teatro Valle non mollano. Lo storico
edificio, spiegano i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo
insediati da 21 giorni nel Teatro, continuerá ad essere occupato nei
tempi che «verranno ritenuti necessari» per «ragionare sul futuro
del teatro stesso ed anche oltre, su questioni generali e di
rappresentanza».
Questa la motivazione con la quale i lavoratori dello spettacolo
non se ne andranno nonostante la presentazione, stamane, di un
documento nel quale si elaborano alcune linee guida per la gestione
pubblica dello stabile. «Non rifiutiamo il dialogo con le Istituzioni,
ma vogliamo essere noi ad impostarlo», dicono. Le risposte della
politica «non costituiscono per noi, ad ora, elemento di garanzia».
Nel bilancio del Comune, dicono gli occupanti, che ci tengono a
non far emergere il nome di qualcuno in particolare «non era
inizialmente previsto alcun finanziamento per il Valle: dopo
l’occupazione sono stati stanziati 1.270mila euro. La riteniamo una
nostra vittoria». (segue)
TEATRO: OCCUPANTI VALLE, VOGLIAMO IMPOSTARE NOI DIALOGO CON ISTITUZIONI (2) =
INVIATA UNA LETTERA AL PRESIDENTE NAPOLITANO PER CHIEDERGLI
SOSTEGNO
(Adnkronos) – Un passo che però, per gli occupanti non è
sufficiente. «Anche per il Macro -sostengono- che è in mobilitazione,
si stanno prevedendo dei finanziamenti, e così per il Palazzo delle
Esposizioni. Ma i soldi non possono arrivare solo a coprire le
eventuali proteste, questa non è esattamente una politica gestionale
adeguata. C’è ancora molto da discutere».
Se da un lato non entusiasma un tavolo di confronto con le
istituzioni comunali, non ritenute adeguate «al respiro più
‘internazionalè che dovrebbe essere assegnato al Valle», gli
occupanti hanno invece inviato una lettera al Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, per chiedergli di sostenere
l’iniziativa.
Inviato: martedì 5 luglio 2011 17.09
Oggetto: TEATRO VALLE, MOLLICONE (PDL): BENE GIRO; “SARTORIALE” LA PROPOSTA DEGLI OCCUPANTI; NO A CRICCHE AUTOREFERENZIALI
Roma, 5 luglio 2011
TEATRO VALLE, MOLLICONE (PDL): BENE GIRO; “SARTORIALE” LA PROPOSTA DEGLI OCCUPANTI;
NO A CRICCHE AUTOREFERENZIALI
“Teatro di Roma già a lavoro su progetto Teatro Nazionale”
«La proposta degli occupanti del Teatro Valle è del tutto irricevibile, perché costruita in maniera “sartoriale” sugli stessi sottoscrittori del documento illustrato oggi. È ora di dire basta alle arroganti ed autoreferenziali “cricche” che dominano la cultura e lo spettacolo in Italia, impegnate ad occupare posizioni e ad impedire qualsiasi tipo di rinnovamento. Un diktat, più che una proposta, che l’Amministrazione capitolina non può accettare».
È quanto dichiara in una nota il presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale, Federico Mollicone.
«È assolutamente insensata – ha sottolineato il presidente Mollicone – la posizione degli occupanti nei confronti del Teatro di Roma che, a dispetto del nome e dello Statuto, sta già lavorando attraverso il vicepresidente Pedroni al progetto di trasformazione in Teatro Nazionale, in cui valorizzare la tradizione teatrale italiana. Come ricorda anche l’Arlecchino affrescato sulla volta del Valle, la Capitale ha bisogno di un luogo significativo dove collocare e valorizzare il patrimonio teatrale nazionale, che vede nella “Commedia dell’Arte” la sua punta d’eccellenza. Una forma d’arte invidiata in tutto il mondo, ma che paradossalmente trova poco spazio a Roma e in Italia. Ricordo infatti come altri Paesi, con una tradizione decisamente meno ricca della nostra, lavorino con impegno su questo fronte, attraverso esempi come il Teatro Nero di Praga, il teatro shakespeariano di Londra e la Comédie-Française a Parigi».
«La gestione del Teatro Valle – ha concluso Mollicone – non può essere ipotecata da nessuno, tanto meno da coloro che si rifiutano apertamente di partecipare ad un bando pubblico di assegnazione e proseguono, come sottolineato dal sottosegretario Francesco Giro, con una occupazione illegale e demagogica».
—
Ufficio Stampa
Popolo della Libertà
Roma e Lazio
nonostante tutte le garanzie e la piena disponibilitá offerte in
queste settimane dal sindaco Alemanno e dall’assessore Gasperini».
«Se gli occupanti -aggiunge Giro- avessero dedicato il loro
tempo a studiare le carte invece di lanciare proclami avrebbero
scoperto che il teatro Valle è e resterá un bene pubblico così come
prevede il codice Urbani dei beni culturali e del paesaggio». (segue)
VALLE, GIRO: OCCUPAZIONE PUERILE, PARTECIPINO A ELABORAZIONE BANDO
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – “L’occupazione del teatro Valle è immotivata e
la scelta di non interromperla appare francamente incomprensibile. Abbiamo
fatto a Roma ciò che è stato fatto mesi fa a Firenze per il trasferimento
al comune del Teatro La Pergola senza che nessuno fiatasse. Questo
doppio-pesismo dimostra che la vicenda del teatro Valle viene
strumentalizzata per colpire politicamente il Comune di Roma e la sua
amministrazione nonostante tutte le garanzie e la piena disponibilità
offerte in queste settimane dal sindaco Alemanno e dall’assessore
Gasperini”. Così in una nota Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni e
alle Attività Culturali. “Se gli occupanti avessero dedicato il loro tempo a
studiare le carte invece di lanciare proclami avrebbero scoperto che il
teatro Valle è e resterà un bene pubblico così come prevede il codice
Urbani dei beni culturali e del paesaggio. Il suo trasferimento dal demanio
culturale dello Stato al Comune di Roma non indebolisce ma al contrario
conferma questo profilo giuridico. Il trasferimento – sottolinea Giro – è
strettamente subordinato al piano di valorizzazione del bene culturale
pubblico così come viene previsto dall’art. 112 del Codice dei beni
culturali, citato dallo stesso decreto legislativo sul federalismo demaniale
approvato nel 2010 che ha reso possibile il trasferimento del Teatro Valle al
Comune di Roma altrimenti impossibile. Quanto alla tutela del bene culturale
essa viene esercitata e assicurata dallo Stato anche nella sua destinazione
d’uso. E’ un teatro e dovrà restare un teatro e pure di eccellenza. Il
progetto di promuovere un centro della drammaturgia italiana e contemporanea
è importante.
Potrà e verrà senz’altro valutato e approfondito con i suoi proponenti nel
corso della preparazione del bando di gara per l’affidamento della gestione
del Valle, un atto necessario perchè il teatro viva e continui a vivere nel
modo migliore. Continuare l’occupazione è un atto inutile e a questo punto
puerile”.
“La proposta che lancio agli occupanti è quella di partecipare con il loro
progetto all’elaborazione del bando di gara, cercando di promuovere loro
stessi l’adesione di soggetti interessati alla gestione del teatro –
conclude – Soluzioni pasticciate e raffazzonate producono soltanto carrozzoni
e debiti che non ci possiamo permettere. Sarebbe infatti paradossale che a
pagare i disastri altrui siano sempre il Comune o lo Stato”.
red
051358 LUG 11
TEATRO:VALLE;OCCUPANTI,DIVENTI CENTRO DRAMMATURGIA ITALIANA
TRASFORMARLO IN ENTE O FONDAZIONE TUTELATO COME ‘BENE COMUNÈ
(ANSA) – ROMA, 05 LUG – Il Teatro Valle «deve rimanere
pubblico» trasformandosi in un «ente o fondazione» ma
soprattutto in un «centro dedicato alla drammaturgia italiana e
contemporanea». Sono le proposte avanzate questa mattina in
conferenza stampa dai lavoratori dello spettacolo che dal 14
giugno scorso stanno occupando lo storico teatro della capitale.
«Il Teatro Valle deve rimanere pubblico – hanno scritto gli
occupanti in un testo con le loro proposte – ed essere
riconosciuto e tutelato come un bene comune, con un diritto
soggettivo ed un finanziamento dedicato alla gestione delle
attività, nelle forme giuridiche di ente o fondazione. Circa la
sua vocazione artistica si è affermata l’idea di creare un
centro dedicato alla drammaturgia italiana e contemporanea».
«Nel 150simo dell’Unità d’Italia è fondamentale la nascita
di un teatro dedicato alla scrittura teatrale, attento alla
formazione e capace di interloquire alla pari con i suoi
omologhi esistenti e operanti all’estero: il Royal Court Theatre
di Londra, il Theatre de la Colline di Parigi, la Schaubuhne di
Berlino».
Riguardo la sua gestione i lavoratori dello spettacolo hanno
pensato a «nuove forme di gestione etiche» che prevedano una
direzione «artistica plurale con la garanzia di un turn over»,
un principio ‘ecologicò che garantisca l’equilibrio nella
distribuzione delle risorse fra piccole e grandi produzioni,
l’equità nelle paghe, una politica dei prezzi accessibile,
trasparenza nei bilanci e l’elaborazione di un «codice etico,
modello per tutti i teatri e le compagnie».
TEATRO: LETTERA OCCUPANTI VALLE A NAPOLITANO
CHIEDONO ‘APPOGGIO AFFINCHÈ RIMANGA PUBBLICÒ
(ANSA) – ROMA, 5 LUG – I lavoratori dello spettacolo che dal
14 giugno scorso stanno occupando il Teatro Valle a Roma, hanno
inviato una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, per chiedergli di «sostenere la loro iniziativa» e
dare il suo appoggio «affinchè lo storico teatro rimanga
pubblico».
«Siamo consapevoli delle difficoltà economiche e
finanziarie del Paese – hanno detto gli occupanti – e proprio
per questo riteniamo che la situazione vada affrontata non più
con una cieca politica di tagli ma con progetti lungimiranti
che riducano gli sprechi e valorizzino i talenti artistici,
risorsa fondamentale e trainante per tutto il Paese».
«Il Teatro Valle – continuano i lavoratori dello spettacolo
– deve rimanere pubblico perchè l’esigenza di metterlo a
profitto rischierebbe di snaturarne la vocazione artistica.
Chiediamo che la Repubblica si assuma la responsabilità di
salvaguardare tale vocazione rispettando il suo impegno di
‘tutela del patrimonio storico e artistico della Nazionè così
come è stabilito dalla Costituzione».
VALLE, GERMANO: “SIA NETWORK PER GIOVANI TALENTI E MAESTRANZE”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – Come nel primo giorno di occupazione anche oggi, in
occasione della presentazione delle proposte per una nuova forma di gestione
del Teatro Valle, Elio Germano ha portato il suo sostegno agli occupanti. Per
l’attore premiato a Cannes lo scorso anno “il Valle deve diventare un centro
per la drammaturgia italiana e contemporanea: in questo paese manca una
struttura di questo tipo. Una struttura che faccia da network per i giovani
talenti e le maestranze del settore”. Secondo Germano, “se cosi’ fosse,
potrebbe essere un volano per l’economia del teatro italiano. Lo stiamo
perdendo e c’e’ l’esigenza di salvarlo”.
“Il teatro deve appartenere a tutti e non solo ad alcune categorie di persone
– aggiunge – Qui stiamo portando avanti un bellissimo esperimento di
democrazia partecipata e decisioni prese dal basso”. Quanto all’occupazione
del Valle “per ora continua, attendiamo le risposte alle proposte che oggi
sono state presentate”, ha concluso.
anm
051340 LUG 11
VALLE, D’ELIA: “DA OCCUPANTI PROPOSTA COMPETENTE”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – “L’occupazione del Valle va considerata una
straordinaria esperienza non solo per Roma ma per la cultura in Italia”. Lo
dichiara in una nota l’assessore alle politiche culturali della Provincia
di Roma Cecilia D’Elia.
“Ha coinvolto la cittadinanza e non solo i lavoratori del settore sul tema
cruciale della cultura come bene comune, questo in fondo lo slogan
tutt’altro che puerile promosso dagli occupanti. Non bisogna dimenticare
che la protesta è iniziata in risposta alla situazione di totale incertezza
che gravava sulla storica sala teatrale dopo la soppressione dell’ETI. Il
documento proposto oggi dagli occupanti dimostra la loro competenza e il
desiderio di misurarsi concretamente con il futuro del Valle e la sua
vocazione. La proposta valorizza la statura di un teatro – conclude
D’Elia – che è patrimonio nazionale e simbolicamente lo rimane nonostante
il federalismo demaniale. Credo che vada colto il senso della proposta e che
le Istituzioni debbano garantire trasparenza del percorso e il coinvolgimento
dei protagonisti di questa straordinaria esperienza che travalica i confini
romani”.
red
051742 LUG 11
VALLE, BATTAGLIA (PD): “CRICCHE LE HA IN MENTE MOLLICONE”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – “Ascoltare le proposte degli artisti che stanno
occupando da tre settimane il teatro Valle è il minimo che
un’amministrazione possa fare per arrivare a scelte condivise e utili alla
città e soprattutto per evitare altri ’cinema Palazzo’ a Roma. Le cricche
sono, forse, quelle che Mollicone ha in mente e a cui, probabilmente, si
vogliono affidare gli spazi culturali della città, visti i continui attacchi
che Mollicone fa alla gestione delle istituzioni culturali di Roma senza
essere mai realmente in grado di confutare i risultati straordinari che
alcune di esse conseguono”. Lo dichiara in una nota Pino Battaglia,
consigliere provinciale del Pd.
red
051811 LUG 11
VALLE, OCCUPANTI: “NON PARTECIPEREMO A ELABORAZIONE BANDO”
(OMNIROMA) Roma, 05 LUG – “Gli occupanti del teatro Valle ringraziano il
Sottosegretario Giro per il suo invito a partecipare con il loro progetto sul
Teatro Valle centro di dall’elaborazione del bando di gara. Non
parteciperanno, tuttavia, all’elaborazione del bando e non intendono
promuovere l’adesione di soggetti interessati alla gestione del teatro”.
Così in una nota gli occupanti del teatro Valle. “Non sono interessati al
“chi” ma al “come” – aggiungono – Ribadiscono la sostanziale
differenza fra il permanere del teatro Valle bene pubblico e la sua gestione
affidata a privati: il Teatro Valle è un bene comune e l’esigenza di
metterlo a profitto, come è nella logica di una gestione privata,
snaturerebbe la sua vocazione artistica. Un centro di drammaturgia
contemporanea nazionale non può essere gestito da logiche di profitto. Gli
occupanti non propongono “soluzioni pasticciate e raffazzonate” ma con la
consulenza del Professore di diritto civile Ugo Mattei, estensore dei quesiti
referendari sull’acqua, si sta elaborando una forma giuridica che per sua
stessa natura possa garantire criteri di trasparenza e autonomia; che
risponda compiutamente a una vocazione nazionale e internazionale, dedicata
alla formazione, alla produzione e alla promozione, che si basi su principi
etici di rapporto fra l’istituzione, gli artisti e i lavoratori tutti e il
pubblico. L’occupazione, azione di lotta, prosegue”.
red
051835 LUG 11
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