La scorsa notte, mercoledì 29 giugno, il movimento Pre|Occupati Palermo, nato per germinazione spontanea sulla sponda dell’occupazione del Teatro Valle di Roma, ha mosso i primi passi: “segnalare” simbolicamente 10 spazi a Palermo che per ragioni diverse “preoccupano” la città. Si tratta della prima città, dopo Roma, a creare un movimento per portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’assenza di diritti, regolamentazione e spazi che rendono impossibile il lavoro di chi con la cultura vive.
PRE|OCCUPATI PALERMO
ARTISTI UNITI PER I DIRITTI DELLA CULTURA
Sull’onda del contagio partito dal Teatro Valle Occupato di Roma, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo di Palermo si sono riuniti nel Movimento Pre|occupati Palermo per portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’assenza di diritti, regolamentazione e spazi che rendono impossibile il lavoro di chi con la cultura vive.
Le lavoratrici e i lavoratori della Cultura e dello Spettacolo, di Cinema, Teatro, Danza che operano a Palermo e in Sicilia sono invitati a unirsi a questa protesta che ha come obiettivo il riconoscimento della cultura come diritto e come bene comune.
Come lavoratrici e lavoratori dello spettacolo italiani siamo PRE|OCCUPATI
- Perché le politiche governative stanno dismettendo una funzione essenziale che la Costituzione Italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni Culturali.
- Perché ad oggi non esistono norme nazionali che regolino e tutelino i diritti esistenziali, previdenziali e professionali degli artisti che il resto dell’Europa ha invece elaborato e attivato da tempo.
- perché le attribuzioni delle direzioni artistiche dei luoghi di cultura sono condotte senza trasparenza delle modalità di assegnazione, né attenzione per principi etici fondamentali quali il turn over delle cariche e la presenza massiccia nei cartelloni teatrali di spettacoli a firma degli stessi direttori e incoraggia dinamiche di nepotismo e baronato.
Come lavoratrici e lavoratori dello spettacolo siciliani siamo PRE|OCCUPATI:
- per l’inerzia delle Istituzioni che mantengono chiusi e indisponibili decine di spazi per il teatro e la cultura, colpevoli di non mettere in atto nessuna pratica per l’affidamento degli spazi inutilizzati – solo alcuni esempi: i Cantieri Culturali alla Zisa, il Teatro Garibaldi, l’ex Deposito Locomotive di Sant’Erasmo – trasformando le decine di milioni di euro spesi per i restauri di questi spazi in uno spreco, a cui si aggiunge la beffa di vederli cadere a pezzi perché non utilizzati.
Per questo chiediamo:
- che venga reso pubblico il censimento dei luoghi di proprietà comunale vincolati all’uso teatrale e culturale;
- che venga discusso un bando pubblico per l’affidamento di questi spazi;
- che una quota significativa di questi spazi sia riservata ad artisti e operatori che s’impegnano in progetti per la crescita culturale della comunità.
- Per le inevitabili conseguenze del passaggio di competenze tra gli Assessorati regionali: attribuire le attività teatrali all’Assessorato al Turismo assoggetta la cultura a logiche di promozione turistica piuttosto che di sviluppo delle risorse creative e culturali siciliane.
- Per la ripartizione delle risorse finanziarie regionali, non esistendo alcuna proporzione tra i finanziamenti per le attività teatrali e musicali, cui annualmente sono assegnati complessivi 4,7 milioni di Euro, e i fondi gestiti direttamente dall’Assessorato al Turismo e Spettacolo (8,5 milioni di Euro destinati alla sola stagione estiva del Circuito del Mito!).
Per questo chiediamo:
- che alla programmazione del Circuito del Mito venga preferita la collaborazione a iniziative e stagioni teatrali che garantiscono continuità, presenza sul territorio e qualità.
- che la proporzione tra i fondi disponibili venga rivoluzionata;
- che l’Assessorato renda pubblici i dati di monitoraggio delle precedenti edizioni del Circuito del Mito e spieghi pubblicamente le motivazioni per cui si sceglie di ripetere questa esperienza;
- che le leggi per il finanziamento delle attività teatrali e musicali vengano riscritte con la partecipazione di artisti e operatori;
- che venga attivato il previsto Osservatorio sulle attività teatrali;
- che siano velocizzati i tempi di selezione delle istanze e di assegnazione dei contributi in modo di rendere realizzabili le attività proposte entro l’anno di riferimento.
- che venga ripristinato il capitolo per il finanziamento dei costi per le tournèe di compagnie che hanno sede in Sicilia e ne venga istituito uno a supporto delle giovani compagnie;
- che sia garantita continuità di programmazione alle sale teatrali;
- che siano regolamentate la nomina e l’attività dei direttori artistici nei teatri comunali.
Come cittadini italiani siamo PRE|OCCUPATI
- perché per le politiche di tagli e svilimento sin qui condotte la cultura ha smesso di essere un valore collettivo, una risorsa necessaria, un bene universale.
- Perché impedendo la crescita ed il rifiorire di attività culturali si è causata la rottura di quel legame fertile e indispensabile tra fruitori e creatori di cultura e si è interrotto il processo di educazione e avvicinamento delle nuove generazioni alle attività culturali che non siano televisione.
Benché intangibile e immateriale come l’aria, vogliamo che la cultura torni ad essere vitale come l’acqua. Chiediamo il 5° sì per la cultura!
PRE|OCCUPATEVI DELLA CULTURA perchè
“L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita.
Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”
spero che il “pre” salti presto……”occupati” e basta
meglio……”occupati” e basta