5 . 6 . 7 aprile 2012
COPYLEFT DAYS
Tre giornate sulla cultura libera/ta
diritto d’autore e licenze aperte
Il 5 . 6 . 7 Aprile, negli spazi del Teatro Valle Occupato e dell’ Ex Cinema Palazzo/Sala Vittorio Arrigoni, si svolgeranno le giornate della cultura libera/ta, organizzate in collaborazione con Patamu.com e Melting Pro.
Questo evento è stato organizzato per informare artisti, musicisti, attori, scrittori e pubblico sui problemi legati a diritto d’autore, proprietà intellettuale, diffusione ed utilizzo delle opere dell’ingegno. Saranno delineate inoltre le differenze tra il copyright tradizionale e le opere rilasciate con licenze Creative Commons o affini, e si parlerà anche di come queste possano cambiare le modalità di accesso alla cultura, al sapere, all’informazione e alla di condivisione dei contenuti.
All’interno dell’evento sarà ospitata la prima edizione del RomaCCfest, uno dei primi festival del Cinema con contenuti esclusivamente Creative Commons, in gemellaggio con il BccN di Barcellona da cui è ‘derivato’ con licenza Creative Commons By-Nc-Sa (attribuzione-noncommerciale-sharealike).
Le proiezioni saranno affiancate da interventi musicali a cura delle etichette CC Subcava Sonora e NED e da incontri assembleari su diritto d’autore e cultura libera, da momenti di approfondimento su SIAE, IMAIE, SOPA, Creative Commons, Copyleft, sul ruolo della cultura libera nella valorizzazione e nella tutela del bene comune anche in aree del sapere diverse dall’arte, ad esempio nella scienza e nei farmaci. Si terranno inoltre tavole rotonde e dibatti per approfondire la riflessione su cosa possa essere fatto nel concreto per promuovere un differente modello di diffusione della cultura e del sapere.
Organizzazione: Patamu, Melting Pro, Teatro Valle Occupato
Contenuti Festival Cinema CC: RomaCCFest/BccN
Contributi Musica CC: Subcava Sonora, NED
www.copyleftdays.it www.romaccfest.it
PROGRAMMA
Giovedì 5 Aprile Teatro Valle / Cinema Palazzo
16.00 – 19.00 Teatro Valle
16.00 – 17.30 proiezione R.I.P. – A remix manifesto (86’)
Documentario su copyright, proprietà intellettuale e gli effetti della pirateria nell’era di internet.
17.30 – 19.00
IncontroCopyleft, Copyright, Culture libere e Bene comune
Interventi:
Adriano Bonforti (Patamu) – Cultura copyleft come approccio al sapere
Teatro Valle Occupato – Intervento sulla cultura
Davide La Manna (BinarioEtico) – Focus sul software libero (parte 1)
Luca Nicotra (AgoràDigitale) – Informazione libera nella rete
Arturo di Corinto (FHF – circolazione informazione come strumento di denuncia)
Giovanni Maria Riccio (Scorza Riccio & Partners)
Carlo Infante (Stati Generali dell’Innovazione)
Tania Innamorati, Fabrizio Mosca (Cineama) – Progetto Mash Up
Donatella Della Ratta (Creative Commons Arab World)
Andrea Baranes (Banca Etica)
19.00 – 00.00 Cinema Palazzo/Sala Arrigoni
19.00 – 19.45 Aperitivo
19.45 – 20.45 Incontro con Donatella Della Ratta (Manager Creative Commons Mondo Arabo)
Focus su Creative Commons nel mondo arabo: presentazione del primo progetto musicale panarabo sotto Creative Commons “It will be wonderful” itwillbewonderful.org
Reda Zine (direttore artistico del progetto) & Laura Sponti (video archive)
20.45 – 21.10 Incontro con Andrea Segre, co-regista del film Mare Chiuso assieme a Stefano Liberti
21.10 – 22.10 Proiezione Mare Chiuso (60’) – ZaLab
Documentario di denuncia degli accordi tra Berlusconi e Gheddafi sui respingimenti al largo delle coste italiane.
22.10 – 22.30 Incontro con Paolo Sinigaglia (NED), produttore e Benedetto Fanna – Francesco Montagna, registi del film Broder du iu paradigma.
22.30 – 23.45 Proiezione Broder du iu paradigma (CC) 75’30”
Film collettivo estemporaneo su un gruppo di musicisti che si danno appuntamento nello stesso luogo alla stessa ora dello stesso giorno per un concerto improvvisato senza partiture né direttive.
Venerdì 6 Aprile, Teatro Valle / Cinema Palazzo
16.00 – 24.00 Teatro Valle
16.00 – 16.25 presentazione RomaCCFest/BccN
Luis Roma Alcaide (Direttore BccN Barcellona)
Andreu Meixide (Direttore Programmazione BccN Barcellona)
Adriano Bonforti (RomaCCfest)
Federica Pesce (RomaCCfest)
Andrea Mancianti (RomaCCfest)
16.25 – 16.35 Incontro con Davide La Manna (Binario Etico) – Focus sul software libero (parte 2)
16.35 – 17.35 proiezione COPIAD MALDITOS (RomaCCFest / BccN 2011) 60’
‘¡Copiad, malditos!’, in italiano ‘Copyright, o il diritto di copiare’ è un documentario spagnolo sul diritto d’autore, la proprietà intellettuale e la situazione della cultura in Spagna e in Europa. E’ stata la prima produzione in Creative Commons prodotta e trasmessa dalla televisione Spagnola.
17.35-18.05Sessione Corti (RomaCCFest / BccN 2011)
Sikitiko 9’ (RomaCCfest / BccN 2011)
Prebloc 5′ (RomaCCfest / BccN 2011)
La mirada circular 12’ (RomaCCfest / BccN 2011)
Spot 3’ (RomaCCfest / BccN 2011)
Legacy 3’ (RomaCCfest / BccN 2011)
18.05 – 19.30Incontro Diritto d’autore, Creative Commons SOPA, IMAIE, SIAE: una panoramica generale sulle ultime questioni di diritto d’autore nel mondo e sulle conseguenze in Italia.
Introduzione + moderazione: Andrea Mancianti + Adriano Bonforti
Deborah De Angelis / Ermanno Pandoli (CC Italia / Studio legale DDA)
Astrid Wiedersich Avena (Avvocato di diritto d’autore)
Luca Nicotra (Agorà Digitale) – ACTA, SOPA, PIPA – Mobilitazione mondiale e situazione italiana.
Simone Aliprandi (Copyleft-Italia.it) diritto d’autore nell’era digitale: livello di consapevolezza degli utenti
J.C. De Martin (CC Italia) (Collegamento Telefonico)
Arturo di Corinto (FHF)
Teatro Valle Occupato
19.30-19.35 Proiezione Sul Tetto, videoclipdei Rein.
19.35-20.30 Open Talk – incontro con la cittadinanza.
Considerazioni su retribuzione e proprietà intellettuale oltre il copyright
Introduce Gianluca Bernardo (REIN) – musicista
Foyer 20.30 – 21.00 Pausa con proiezione di:
IN-PRECA VIDEO: interviste precarie in tempo di crisi – Chiara Ronchini 2011, Italia, 26 (RomaCCfest)
21.00 – 21.45 Proiezione Vita quotidiana a Kabul (45’) (RomaCCfest/BccN 2011)
21.45 – 22.00 Videoclip
Proiezione Denz in da Ghetto (8’ – Subcava Sonora) (RomaCCfest)
Proiezione Strofa e ritornello – Borderline (3’ – Subcava Sonora)
22.00 – 00.00 Concerto
Borderline (Subcava Sonora, etichetta CC)
Nouer (Subcava Sonora, etichetta CC)
Adriano Bono – en solo con 996: i sonetti romaneschi di Giuseppe Gioachino Belli
20.30 – 24.00 Cinema Palazzo/Sala Arrigoni – Proiezioni Serali
20.30 – 20.40 Spot 4’ (RomaCCfest/BccN 2011)
20.40 – 22.00 Die Beauty 80’(RomaCCfest/BccN 2011) Drammatico, Svezia
Die Beauty è un thriller surreale ambientato in un mondo fiabesco e febbrile. Una storia di amicizia e di alienazione, di legami familiari e di sangue comune. Questo film CC fu presentato nelle sale cinematografiche e reso contemporaneamente disponibile in maniera legale su Pirate Bay.
22.00 – 22.10 Sikitiko 9’ (RomaCCfest/BccN 2011)
22.10 – 00.00 To shoot an elephant (112’) (RomaCCfest 2011)
Le immagini del film sono una delle poche testimonianze visive di quanto successo a Gaza nel dicembre 2008 e gennaio 2009, quandoIsraele lanciò l’offensiva sulla Striscia nel silenzio quasi completo dei media. A quel tempo, soltanto il corrispondente diAlJazeeratrasmetteva, via TV e social network, immagini completamente ignote al resto del mondo, ignaro, indifferente o semplicemente “impedito” da Israele a mandare giornalisti sul posto per documentare quando accadeva. Alberto Arce, spagnolo, era lì a Gaza e le immagini di “To shoot an elephant” sono la sua testimonianza.
Sabato 7 Aprile, Teatro Valle
11.00 – 14.00 Teatro Valle – Proiezioni Matinée
11.00 – 11.50 An Island50’(RomaCCfest/BccN 2011)
Nell’Agosto 2010, il regista franceseVincentMoone gli otto musicisti degliEfterklangsi sono dati appuntamento su un isola al largo delle coste danesi. L’obiettivo era girare un film. Un film con la stessa lunghezza di un disco, un film pieno di musica e sperimentazione. Durante quattro intensi giorni di riprese, gli Efterklang hanno collaborato con più di 200 musicisti locali, rivisitando le canzoni del loro album Magic Chairs.
11.50 – 13.05 Del Poder(73’) (RomaCCFest) Documentario CC sui fatti del G8 di Genova.
Realizzato da Zaván: Musica: Oriol Catalá. Spagna, colore, 2011
Nel 2001, lo scontro tra lo Stato e i movimenti sociali mostrò la vera faccia del potere. Partendo dalle immagini di questi eventi, prese dalle fonti più diverse, si riflette in generale sulla democrazia, il potere e i suoi simboli, il ruolo dei mezzi di comunicazione, la violenza, allo stessi tempo si propone una riflessione sul linguaggio cinematografico e le sue possibilità.
13.05 – 13.45Maud and Leo (35’) (RomaCCfest/BccN 2011) Un road movie Svedese in CC
13.45 – 14.15 Anteprima TRIS (RomaCCFest) La prima web series in Creative Commons tra l’intrattenimento e il sociale. La leggerezza come arma per lottare contro l’omofobia a Roma e in Italia
Pausa
14.30 – 18.40 Teatro Valle
14.30- 16.30 Incontro.Musica, Cinema, Teatro. Arti oltre il copyright: proposte concrete e nuove prospettive.
Interventi:
Adriano Bonforti (Patamu.com)
Alfredo Esposito (Subcava Sonora)
Gianluca Bernardo (REIN)
Giacomo Verde (Teatro CC)
Carlo Mancini (Associazione Accatagliato)
Carlo Sanetti (Subterra) – contributo video
Luca Neri (Scrittore e giornalista)
Jaromil (dyne.org)
Carlo Von Lynx (Partito Pirata tedesco)
Paolo Tosini (Cineteca Nazionale Città del Messico)- contributo video sul Cinema d’archivio
16.30 – 17.30
Prospettive:
Presentazione di un appello agli artisti affinchè prendano l’impegno, nel prossimo futuro, di liberare un certo numero di opere con licenze copyleft.
Presentazione di un appello alla cittadinanza per la creazione condivisa di una petizione che si proponga come obiettivo:
1. Modifica del regolamento interno della SIAE per dare possibilità agli iscritti SIAE di liberare opere in Creative Commons.
2. Abolizione del monopolio SIAE per la gestione dei diritti d’autore.
17.30 – 17.40 Proiezione cortoLe bolle di sapone 6’ Anno 1911 Regia Anonimo (Public Domain/CC) (RomaCCFest)
Con la gentile collaborazione della Cineteca del Friuli.
17.40 – 17.50 Sonorizzazione Orchestra Noè Man with a movie camera 66’49’’, Dziga Vertov, 1929 (Public Domain) (RomaCCFest).
Nel corso delle giornate del 6 e del 7, nel Foyer del Teatro Valle, verrano proiettati i corti del RomaCCFest/BccN e verranno ospitati altri eventi estemporanei indicati nel sito www.copyleftdays.it nella sezione Foyer.
Mi spiace, ma non credo che pagare il diritto d’autore sia una limitazione alla diffusione culturale, ritengo invece che sia giusto finaziare chi decide di mettersi in gioco come autore, scelata di vita peraltro non facile.
Molti affermano, ad esempio, che la musica è imprtantissima nella vita e che lo stato non elargisce i finanziamenti sufficienti e poi non sono disposti a spendere 10 euro per un cd -oggi è questa la media, anche di molti capolavori- in pratica meno di un drink al centro storico di Roma.
Diffondere cultura non vuol dire avere atteggiamenti consumistici ed onnivori riempendo gli hardisk di file scaricati perchè tanto sono gratis e farne un utilizzo usa e getta, senza attenzione come nella maggior parte dei casi.
Essere disposti a dare un pur minimo contributo economico significa attribure valore.
Non ho nulla contro le creative commons (che non impediscono in sè una remunerazione…), ma voglio ricordare che le creative commons non sono una forma di tutela del diritto d’autore, in più, anche se si decide di non dar più tale attribuzione ad un opera, ciò che si è così attribuito, ad oggi, lo sarà a vita. E’ doveroso farlo sapere.
A mio avviso poi la siae non è da demonizzare, bensì da riformare.
C’è da aggiungere che purtroppo spesso le creative commons sono poco creative, in ambito musicale abbondano di produzioni fatte con programmi quasi automatici e difficilemte -se non chi può permetterselo pubblicizzando altro di sè- sono fatte con strumenti di qualità, tipo un buon pianoforte o una buona ghibson. Delle volte sono anche “poco commons”, perchè spesso, sbagliando, si usano come sostitutive della siae -che ha tutt’altra funzione- e si mette a disposizione poco o nulla.
Putroppo oggi dove più che il diritto alla fantasia si prediligge il diritto alla copia le major discografiche, spesso accusate di tutto, rischiano tantissimo nell’investire seriamente in un giovane musicista, visto che pochi sono disposti a riconoscere il valore econimo della musica e -contrariamente a quel che si dice- una marea di etichette che si dicono indipendenti finiscono per chiedere i soldi a chi vuol farsi produrre… Conseguenza di ciò è anche l’aumento dei bliglietti per i live…
La cultura e la musica, oggi sono spesso alla portata, favoriamo la loro diffusione pagando i pochi centesimi che spettano agli autori su ogni copia e riconosciamo il valore degli artisti anche in termini economici, pagando per le opere.
Un cd costa meno di quel che si dice.
Ciao Red
questa tre giorni ci serve come riflessione, conoscenza e approfondimento
una tre giorni di confronto
non vogliamo abolire la SIAE solo riflettere su tutto quello che riguarda il diritto d’autore a molti ancora sconosciuto e le nuove forme di pensiero riguardo a questo
perchè non vieni questi tre giorni?
ti aspettiamo
Ciao Red. Non credere che non esista nulla al di fuori del mercato. Noi crediamo che, grazie alla rete e al copyleft, possano esistere oggi realtà molto valide che, anche a costo zero o quasi, riescono ad avere contenuti di spessore. Anzi, forse è proprio in questo ambito che si sta creando vera cultura. Esistono persino musicisti fenomenali che nemmeno si sognano di guadagnare un centesimo dai loro dischi, eppure hanno maggiore dignità e spessore di tanti che si lamentano del mercato e della scarsezza di fondi. Certo, sono per “pochi”, ma in fondo dove si trova la vera cultura, se non dove sa trovarla chi ha imparato a cercare? Spero che andrai comunque al festival, noi ci saremo, anche se a distanza, come puoi vedere qui http://www.youtube.com/watch?v=Vwe-UvikTS8 🙂
Ciao Sinagua,
grazie, cercherò di esserci anche se questi giorni sono un po’ particolari per me, comunque vengo spesso e con piacere al Valle… 😉
Ciao SubTerra,
non parlo di far soldi, ma di considerare gli autori ed i musicisti professionisti come una risorsa comune riconoscendogli quanto dovuto.
Certo, cii sono anche ottimi scrittori o attori per hobby, ottimi volontari che salvano vite e non lo fanno per professione come i cardiologi, ma mediamente chi opera professionalmente da una vita, salvo eccezioni, ha un sapere non occasionale che andrebbe tutelato proprio per il bene comune, permettendogli dii vivere e di offrire al meglio il proprio servizio alla collettività. Questo vale anche per gli autori.
Ho scritto che alcuni di tasca loro non sono disposti a pagare 10 euro per un cd mentre si lamentano se le istituzioni non finanziano l’arte. Sai, ci andrei piano nel dire dove c’è “vera” cultura, nell’indicare chi ha dignità, chi sa cercare o meno…
Pensarla diversamente non vuol dire non conoscere cosa ci sia fuori dal mercato, ma personalmente al fianco di situazioni interessanti, ho trovato diverse realtà di nicchia molto più commerciali -legate a target ben precisi e sicuri- e stereotipate di quelle note ad un pubblico più ampio. A mio avviso sono distinzioni talvolta anacronistiche, non dovrebbe essere tanto questo il punto…
E’ vero chi si può far musica -relativamente- con due soldi, ma è altrettanto vero che spessissimo così molti usano suoni piatti e programmi quasi automatici che tolgono creatività agli esecutori e cosa grave si toglie una possibilità emotiva e cognitiva al fruitore musicale. Faccio un esempio -volutamente esagerato quanto reale- le differenze tra un pianoforte di 12.000 euro, tra un synth analogico ed i suoni in un programma free esiste eccome. Perdere questa ricchezza è un passo indietro, un impoverimento collettivo. Esistono persone poi che per un pianoforte o per un synth, magari per un violino o una batteria di un certo tipo fanno sacrifici e non acquistano la “sacra” macchina a rate o escono meno… Non si tratta affatto di speculazione.
Le arti visive, la musica, la recitazione per essere diffuse e divenire beni comuni andrebbero prese maggiormente in considerazione nelle scuole, nelle famiglie, nelle attività comunali e nelle scelte individuali (c’è chi non è disposto a pagare per un cd poi per uno strumento musicale decente poi per mp3 ad ascolto usa e getta al volo sul metrò acquista un telefonino da 600 euro…)
Comunque,
buone iniziative e a presto!
Red
In un certo senso siamo d’accordo Red. Però quello che intendo è che, secondo me, lo spirito viene prima del mezzo puramente tecnico. Io credo che il sistema capitalisco sia sostanzialmente incompatibile con la libertà che teorizziamo per la cultura e che non possa essere riformato se non con scelte radicali e assolutamente antitetiche ad esso. L’urgenza spirituale non conosce parametri economici ed è prima di tutto, dal mio punto di vista. Per questo una distinzione tra hobby e professione non ha senso. Dovremmo dire allora che Kafka o Checov erano solo degli hobbisti poiché non creavano per professione e che la loro opera è per questo qualitativamente inferiore. Diverso è il discorso per l’artigianato. Ma arte non è artigianato. La nostra epoca ha confuso totalmente arte e artigianato poiché sostanzialmente concepisce ogni produzione intellettuale come merce, e ciò che non ha mercato non esiste (così come chi è disoccupato non ha dignità di essere umano perché non è inserito nel mercato del lavoro). Le licenze copyleft perlomeno consentono di abbattere questa prima limitazione. In seconda battuta, trovo inutile lamentarsi perché nessuno ha più cura di finanziare la bella musica. Ogni arte ha avuto in ogni epoca la sua committenza finanziatrice che pretendeva si celebrassero i propri valori. Virgilio e Bach scrivevano per la corte, Michelangelo dipingeva per la Chiesa, Beethoven respirava nella (vana) speranza Napoleonica. La committenza/potere di oggi dà soldi per i jingles pubblicitari. Mi sembra assurdo pretendere dal potere che finanzi la bellezza dello spirito, quando non gliene può fregare di meno. In secondo luogo poi, il copyleft non esclude a priori sistemi di finanziamento. Non sarebbe bello poter immaginare cultura accessibile a tutti, finanziata liberamente e pubblicamente? Sogno un luogo come l’università per esempio in cui non esista più la difficoltà di fotocopiare i testi sottobanco, ma i cui costi di produzione materiale possano essere sostenuti dalla collettività. Così intende la nostra etichetta (SubTerra) il copyleft 🙂