DATECI UN SEGNO
Comunicato stampa
Il 9 gennaio durante l’incontro all’Assessorato alla Cultura, la Fondazione ha presentato una proposta di Convenzione basata sui punti comuni concordati ad agosto con Teatro di Roma e Assessorato (link).
L’impegno da parte delle istituzioni per l’avvio di una reale sperimentazione gestionale è premessa indispensabile per intraprendere qualsiasi forma di collaborazione. Un impegno che deve concretizzarsi nella firma della Convenzione tra Fondazione e Teatro di Roma e nella produzione di una Delibera o altri strumenti politico-amministrativi adeguati da parte dell’Assessorato.
La Fondazione ha proposto – su richiesta del Teatro di Roma – un progetto di Teatro Partecipato, agorà e laboratorio permanente dei beni comuni. Il progetto, elaborato nel corso di questi mesi in assemblee pubbliche, articolato su 3 anni, nasce in continuità con l’esperienza di sperimentazione del Teatro Valle Occupato.
Nella bozza di Convenzione, abbiamo indicato le linee guida e i principi cardine che dovrebbero essere alla base del progetto “Teatro Partecipato”: autonomia e decisionalità diffusa; coinvolgimento attivo della comunità artistica e della cittadinanza; libertà di fruizione degli spazi anche al di fuori degli orari convenzionali; accessibilità economica alle attività; forme di lavoro cooperative e solidali; trasparenza riguardo i lavori di restauro e messa a norma.
Le linee di lavoro del progetto artistico per un primo periodo di sperimentazione di 6 mesi sono dettagliate nel testo che qui alleghiamo.
Quello che vogliamo è mettere in pratica una nuova istituzione culturale, non una finestra all’interno di una programmazione già stabilita con i criteri ordinari di un teatro stabile. Un segno che cambi l’esistente.
Non avendo ricevuto alcun riscontro sulla proposta di Convenzione presentata e dopo aver sollecitato più volte un incontro, il 24 gennaio ci è stata consegnata una bozza di Convenzione di tipo standard. Bozza che non solo non tiene conto del testo presentato dalla Fondazione, ma non recepisce minimamente neppure i principi concordati ad agosto, dimostrando di non voler realmente avviare questa sperimentazione e di non scommettere su questo progetto. È addirittura scomparsa la dicitura “Teatro Partecipato”.
Per questo la Fondazione presenta oggi 28 gennaio pubblicamente alla città, al TdR e all’Assessore alla Cultura un’ulteriore proposta di Convenzione e il suo Progetto di Teatro Partecipato.
Ci aspettiamo di ricevere risposte chiare nelle prossime ore.
Cosa vogliamo? Quello che scrive Frie Leysen in occasione del Premio Erasmo: “Una zona franca dove gli artisti possono liberamente sviluppare la loro visione e il loro talento, analizzare la società in maniera critica, mettere il dito dove fa male”.
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