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11 Dic

Domenica 11 – X giorno di permanenza di Rem&Cap – DA MEZZOGIORNO A MEZZANOTTE

A.R.I.A. al Valle occupato

DA MEZZOGIORNO A MEZZANOTTE
 
La giornata – all’interno della Permanenza artistica di Riccardo Caporossi – propone una riflessione sul disorientamento attraverso linguaggi eterogenei: performance, dibattiti, istallazioni, video, etc…

Si alterneranno momenti assembleari a presentazioni di opere appositamente create o già esistenti, ma comunque scelte direttamente dagli artisti per l’attinenza col tema della giornata.

A.R.I.A., acronimo di Artisti Romani In Assemblea, nasce a marzo sulla comune percezione di un disagio collettivo che ha spinto gli artisti a redigere un manifesto: dall’idea del MUSEO diffuso, all’ipotesi di una nuova SCUOLA per un’educazione all’arte contemporanea sin dall’infanzia, fino a ripensare i luoghi dell’incontro e della riflessione come il BAR e della comunicazione con la costituzione di un GIORNALE.
4 tavoli di lavoro che hanno dato vita a progetti concreti che saranno illustrati nella giornata al Teatro Valle Occupato.

Da mezzogiorno a mezzanotte A.R.I.A. dialoga con il tessuto culturale e sociale del nostro territorio, cercando di avvicinare l’ARTE CONTEMPORANEA ai non “addetti ai lavori” e creare un ponte tra l’ARTE e la CITTA’.

Per info: ariaroma2011@gmail.com////////Redazione A.R.I.A. underground: redazionearia@gmail.com

PROGRAMMA

12.00
Presentazione giornale “A.R.I.A. underground” con  Cristiana Pacchiarotti, Carlo De Meo, Arianna Bonamore,
Tania Campisi, Francesca Pinzari, Giovanni Lauricella, Pierpaolo Perilli, Mario Tosto, Pino Boresta, Andrea Martinucci,
Video per A.R.I.A. underground: “c’è di peggio”

12.30        
Emanuela Fiorelli e il Gruppo Super-C//Performance: “Fogli in A.R.I.A.”
Andrea Lanini//Performance: “ il Pellegrino”
Alfredo Pirri//Registrazione audio: “Appello alla Nazione”
Francesca Banchelli//Performance: “L’abbigliamento”
Cesare Pietroiusti//Video: “Menu”
Elena Bellantoni//Video: “La ragazza dello Spielplatz”

(pausa)

14.30
Donatella Landi//Registrazione audio: Bangles, suono girato nel mercato ortofrutticolo di Mysore, India, nel 2005
Emiliano Zelada//Performance: “Zelada plays while Baldessarri sings LeWitt, 2011”
Miltos Manetas//Proiezione web
Delphine Reist//Performance: “Discorso”

(pausa)

16.00
Gianni Piacentini//Performance: HulaNOhope
Caterina Silva e Giacchino Pontrelli//Video: “Diffidiamo delle istruzioni”
Francesco Cervelli//Video: “Persona”
Delphine Reist//Video: “Neon”
           
17.00
ASSEMBLEA PUBBLICA
Coordina Alfredo Pirri
con Pino Boresta, Giuliano Pastori, Giovanni Lauricella, Gianni Piacentini, Franco Ottavianelli, Laura Palmieri, Claudia Giordano, Francesco Careddu, Paolo Radi

Intervento vagamente performativo “Museo Indice”
Giovanni Lauricella//Video: “Fatevi gli articoli vostri”
Alfredo Pirri//Video: “Voiage en Italie” Regia di Francesco Tasselli da un’idea di Alfredo Pirri
Adelita Husni-Bey//Video: “I want the sun I want”
John Cascone//Performance: “nota 77”

19.00       
Faulon Laurent//Video: “Garden party”
Alessandro Piangiamore//Performance: “Quadrare il buio”
Angelo Bellobono//Messaggio video
Fausto Delle Chiaie//Video: “Rubbish – Museo a cielo aperto”
Cesare Pietroiusti//Monologo

(pausa)

21.00
Alfredo Pirri e Riccardo Caporossi//Performance: “Dance” – un’idea di Alfredo Pirri, tratto dal romanzo di Murakami Haruki Dance! Dance! Dance! con Riccardo Caporossi e Emanuele Mariani
Francesco Impellizzeri//Performance: “Disin/canto”
Giorgio De Finis e Fabrizio Boni//Video: “Space Metropoliz”   
Cesare Pietroiusti//Video: “Slow food”

IN GIRO IN TEATRO

Marco Raparelli e Alessandro Sarra:
Progetto maschere

Lim//La valigia
Mattia Pellegrini, Luca Musacchio, Rani Barazi//“Una goccia d’acqua, aggiunta a un liquido trasparente come l’assenzio basta a renderlo torbido”
Wolfang Berkowski//“B. distribuisce disegni ai lavoratori”- 1993
Stefania Fabrizi//Distribuzione di bende
Andrea Aquilanti //“Copia d’autore”
Sarra Brill//Performance video

Il programma potrebbe subire delle modifiche in corso

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2 Responses to Domenica 11 – X giorno di permanenza di Rem&Cap – DA MEZZOGIORNO A MEZZANOTTE

  1. pino boresta 15 dicembre 2011 at 20:30 #

    C’è troppo silenzio nei MUSEI

    Sciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!Al Museo non si urla ma nel museo forse si…. e poi qui siamo al Teatro pertanto:
    AHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

    Il silenzio degli artisti nuoce gravemente all’arte contemporanea e uccide anche te digli di smettere.

    Il silenzio è mafioso.

    Il silenzio è spesso sopravvalutato.

    VELODICO: “Scoprire è importante ma capire è ancora più importante”

    VELODICO: Intendo con il mio intervento creare uno spazio di riflessione che metta in discussione la natura dell’arte e dell’artista tentando di aggiungere se fosse possibile ancora più disorientamento.

    Ma Sciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
    Non fatelo sapere in giro qualcuno potrebbe aver paura.
    Paura di quello che non si conosce.
    Paura di quello che non si capisce.
    Paura di chi è diverso.
    Ma chi ha paura muore tutti i giorni mentre chi non ha paura muore una volta sola.

    PERTANTO!

    Io sono PIǓ sereno, perché non devo PIǓ dimostrare niente, non devo PIǓ raggiungere nessun obbiettivo, non mi aspetto PIǓ niente da nessuno, non voglio PIǓ ascoltare chi è contro di me, ma devo solo continuare di PIǓ a fare quello che so fare perché so di farlo bene, PIǓ di molti altri, tutto il resto non conta PIǓ e non mi interessa PIǓ, ho imparato ancora di PIǓ a godere di tutto quello che faccio senza piangere PIǓ, senza rimpiangere PIǓ tutto ciò che non arriverà PIǓ, se qualcosa in PIǓ arriverà quando arriverà bene, se non arriva non importa PIǓ, voglio vivere con PIǓ gioia quello che faccio ogni giorno di PIǓ, e tutto il resto non conta PIǓ, e non ho PIǓ nulla da dire.

    MA TUTTO QUESTO NON È VERO

    PER QUESTO

    Per esempio adesso odio tutti gli artisti odio tutte le stelle del mondo
    e questa pioggia di mostre
    Per esempio adesso odio tutti gli artisti odio tutto l’amore del mondo e questa pioggia di esposizioni…. quando mi guardate così.
    Quanti sogni diventano grandi…. elevarsi e cadere è tutto uguale, tutto il resto è rumore, disordine.
    Qual è il peso della tua libertà? io conosco il mio.
    Per esempio adesso odio tutti gli artisti odio tutto l’amore del mondo e questa pioggia di rassegne.
    Per esempio adesso odio tutti gli artisti odio tutte le stelle del mondo e questa pioggia di vetrine… quando mi guardi così, quando mi guardi così.

    MA ANCHE QUESTO NON È VERO

    Aria nuova:
    Gramsci “Posso dire che se è vero che un vecchio ordine sta morendo è altrettanto vero che un nuovo ordine non è ancora nato, questo è il momento in cui possono apparire dei mostri.”

    SciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiSottovoceSottovoceSottovoce

    Cari ragazzi mi dispiace deludervi ma non è vero che chi l’ha dura la vince, non è vero che se hai tenacia e costanza prima o poi avrai successo, se sei fortunato forse con queste caratteristiche potrai raggiungere qualche tappa intermedia, ma quello che è indispensabile più di ogni altra cosa per riuscire nei propri intenti è un eccezionale proposta artistica. Per riuscire, il valore della propria opera deve essere alto, molto alto, ma sappiate che avvolte anche essendo altissimo potreste non riuscire nei vostri propositi in quello che vi siete prefissati e solo se riuscirete a mettere in conto anche questo nei vostri piani allora potrete affrontare con più serenità il vostro percorso senza dare credito a tutti quei coglioni che vi dicono che bisogna solo essere caparbi e ostinati ed il resto verrà da se.

    Un coglione…. io:
    I veri artisti sono coloro che si ostinano a fare delle cose anche quando nessuno le capisce, quando nessuno ne comprende il valore…. e se a decidere la carriera di un artista continuerà ad essere la politica interna all’arte secondo criteri di appartenenza e conoscenza piuttosto che la capacità e meriti acquisiti sul campo, presto nessuno avrà più voglia di impegnarsi per dare il meglio di sé al reale dibattito artistico, e le cose andranno sempre peggio.

    E se avesse ragione Fiume? (il fiume in piena) che ha detto:
    “Io credo che si deve prendere in particolare considerazione chi viene denigrato, diffamato e ostacolato perché è assai probabile che si tratti di un genio.”

    È successo a Venezia
    È successo alla Biennale
    È successo durante la conferenza
    È successo mentre parlavano
    È successo in maniera rapida
    È successo che………….
    Ma è successo, questo è importante.

    Il successo postumo di Vincent Van Gogh non è quello di uno sfigato a cui ha detto culo, ma quello di uno sfigato ultraiellato.

    La prima cosa che imparano tutti i nuovi avventori dell’arte e frequentatori dei vernissage è quello di non salutare mai per primi, anzi possibilmente non salutare proprio, ma aspettare sempre che siano gli altri a salutare per primi o quanto meno ad accennare un saluto. È come se fosse in atto una sorta di duello dove ognuno dei due pensa cosi di valutare la stronsaggine di chi ha fronte, in quanto si tende a pensare che quanto più uno sia stronzo tanto più sia un personaggio importante

    In “Cosmogonia e cosmologia” Philip K. Dick sostiene che forse noi tutti siamo degli artefatti (probabilmente un po’ stronzi aggiungo io) visto che teniamo all’oscuro il nostro artefice, (Urgrund) che ci aveva creato prima che se ne dimenticasse, ai fini della comprensione di sé. Insomma in buona sostanza e come dire che non siamo nella merda ma siamo la merda.

    Noblesse oblige
    Noblesse oblige
    Noblesse oblige
    Noblesse oblige
    Noblesse oblige insomma sta cosa significa:
    Espressione francese che significa “la nobiltà obbliga”, e che significa che chi ha un determinato rango è costretto a mantenere un atteggiamento adeguato. Viene spesso usata in modo ironico.

    Vecchioni
    Non si può dire ad una persona si te stesso perché spesso ciò non è possibile per molteplici motivi ma più giustamente bisognerebbe dire
    “Si correttamente simile a te stesso”

    Cooper
    …. ma se da una parte manca il bersaglio fa centro dall’altra, perché anche le parole sono pietre, pietre di altro tipo, scagliate, indietro nel tempo fino al ricordo del dolore oppure in avanti, fino al momento della nostra lettura, e più lontano ancora, nel futuro delle letture a venire.

    I’am a real artist

    I don’t give up
    I don’t give up
    I don’t give up
    I don’t give up
    I don’t give up
    I don’t give up
    I don’t give up
    I don’t give up

    I’am a real artist

    I do not give up
    I do not give up
    I do not give up
    I do not give up
    I do not give up
    I do not give up
    I do not give up
    I do not give up

    Ma ora i miei 10 minuti di notorietà sono passati quindi vi ringrazio e vi saluto cosi!….

    “Sono un eroe perché lotto tutte le ore”
    Caparezza

    “E un’altra possibilità io la voglio, non posso farne a meno”
    La Cruz

    “E l’ho pagata cara la mia presunzione ma io volevo solo essere il migliore”
    Venditti

    “Cosa si prende cosa si da quando si muore davvero”
    Ruggeri

    Ci sono cose che nessuno ti dirà
    Ci sono cose che nessuno ti darà
    Sei nato e morto qua nel paese delle mezze verità
    Fibra

    “Quante volte io dovrò morire per sentirmi ancora vivo?”
    Masini

    Si! “Sono solo canzonette” dice Eduardo Bennato, ma se avesse ragione
    Philip K. Dick che in “Valis” sostiene che il senso della rivelazione di molte verità potrebbe essere contenuto proprio tra queste?
    Io non voglio correre il rischio di perdere questa possibilità, e voi?

    FINALE – THE END

    Ninetto
    “A papà me sa che la vita è niente”

    Totò
    “E certo! La morte è tanto…”

    Accattone
    Scena finale
    “Ecco mo’ sto bene”

  2. pino boresta 28 settembre 2015 at 17:28 #

    Un giorno ho casualmente incontrato e sentito Alessandro Piangiamore che mi nominava parlando animatamente con Gianni Piacentini (che annuiva)lamentandosi del fatto che io avessi trovato spazio con la mia performance "C’è troppo silenzio nei MUSEI" alla "Giornata del disorientamento" organizzata da ARIA al Teatro Valle Occupato, mi sono quindi fermato a discutere con lui e ho immediatamente capito che aveva un acredine, un astio, un ostilità, un odio nei miei confronti che non sospettavo e che a tutt'oggi non ho ancora capito da cosa sia dettato. L'accaduto mi ha fatto molto riflettere chiedendomi chi sa quanti altri come Alessandro ci saranno? Tutto questo mi ha fatto molto male perché ho scoperto e toccato con mano che esistono persone che fanno dell'odio una professione credendo forse che questo porti a loro chi sa quali grandi vantaggi, ma forse è così…..

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