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13 Gen

FONDAZIONE TEATRO VALLE BENE COMUNE – Venerdì 13 e Sabato 14 Gennaio: un evento lungo quarantott’ore

L’equilibrio di un bastone sospeso nell’aria
 
Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza,
ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta.
Venerdì tredici e sabato quattordici gennaio in barba alla superstizione,
a ingiallite leggende, a strambi detti, saranno giorni di festa. Giorni di cambiamento.
Sospesi in aria senza retorica senza bastoni. Non ci saranno fili agonizzanti.
Assisteremo ad una mirabolante magia.
Dalla polvere dei ruggenti ’30 riesumeremo il Mago Bustelli che ci sorprenderà
con le sue rocambolesche vallette che si segano da sole,
con levitazione di tigri del bengala e le temutissime linci della savana.
Illusione o realtà? Non spetta a noi deciderlo.
Ci sono cose che se descritte o viste da lontano appaiono sfocate.
Ci sono cose per cui siamo chiamati ad alzarci in piedi.
Polvere di stelle, sinergia dei pianeti,
allineamento delle costellazione e i maya, restano discreti.
Le congetture astrali sono espedienti convenzionali.
Vi invitiamo a venire per riscrivere il vostro oroscopo.
Arriva sempre un momento in cui non c’è altro da fare che rischiare.

* * *  

Lancio della campagna per la costituzione della

FONDAZIONE TEATRO VALLE BENE COMUNE

Un evento lungo quarantott’ore
da Venerdì 13 a sabato 14

Venerdì 13 gennaio

h. 21 “ERA VENERDì 13”  

Una disquisizione spettacolare attorno al concetto di proprietà con:

VALERIO MASTANDREA
coadiuvato da
PAOLO CALABRESI CATERINA GUZZANTI 
GIAMPIERO JUDICA DIEGO BIANCHI/ZORO PIETRO SERMONTI
e alcuni interventi musicali tra cui: 
PINO MARINO
 ANDREA GHERPELLI ROLANDO RAVELLO
“I GIAGUAROS” (TIRABASSI, SASSANELLI, SCARPA) RAFFAELLA SINISCALCHI
e con ELISABETTA POZZI (in collegamento skype) 

…La questione più ricorrente è se conviene.
La partecipazione può essere generalmente conveniente, 
quindi può essere un buon investimento ma non conviene al primo incanto.
Da considerare che talvolta il bene vanifica la garanzia di soddisfazione.
Generalmente non conviene acquistare ma entrare in comproprietà del bene e di conseguenza non se ne ottiene il pieno godimento esclusivo ma si ottiene qualcosa di molto più prezioso: un rapporto umano con gli altri comproprietari…

Intervenite numerosi! 
Potreste comprarvi l’amico del cuore insieme ad un paio di scarpe, 
una bellissima fidanzata con un’opera di street art o il padre dei vostri figli, ricco, coscienzioso e disponibile con un’inutile quadro da appendere al muro. E anche se non comprate niente avrete comunque la possibilità di vedere il mondo e le cose da un altro punto di vista…

 
 

Sabato 14 gennaio

h. 16  INCONTRO PUBBLICO di presentazione della Fondazione

diamo corpo al comune 

con CHRISTIAN MARAZZI e STEFANO RODOTA’


h. 21 Serata GranFlusso

Tra gli interventi:

SAVERIO RAIMONDO AWA LY con MASSIMO GIANGRANDE 
I FOOLS BOBO RONDELLI FRANCESCA REGGIANI
CHIARA CIVELLO ROCCO PAPALEO ALESSIO BONI PAOLO ROSSI 
con i suoni dei TETES DE BOIS saranno ospiti i lettori di favole Valentina Carnelutti, 
Francesco Di Giacomo, Sabina Guzzanti, Giovanna Marini, Danilo Nigrelli, 
Andrea Satta, Daniele Silvestri 
ORCHESTRACCIA 

Partecipano alla serata Maso Notarianni, Gianni Mura, Sandro Portelli.
Tavole a china di Sergio Staino, disegni su sabbia di Licio Esposito

 

Potremmo essere tutti più felici occupandoci di ciò che è nostro.

* * * 

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14 Responses to FONDAZIONE TEATRO VALLE BENE COMUNE – Venerdì 13 e Sabato 14 Gennaio: un evento lungo quarantott’ore

  1. Assatanati di falsità 10 gennaio 2012 at 04:28 #

    Ma come si fa?! Come si fa a scrivere concetti per poi fare cassa e prendere per il culo la gente?! Ah, voi vi vendereste anche vostra madre per portare a compimento il vostro affare: l’importante che la festa vi sia o stia finendo e tenetevi stretti i capi e cape che a Roma i veri operatori cinematografici, teatrali e chi fa funzionare la buona parte della cultura schifa… Altro che spot e pensieri rubati a Calamandrei, siete più strani delle feci ma poi si capisce che state bene tra di voi.

    • Francesco 11 gennaio 2012 at 15:19 #

      Ma con chi c’è l’hai? Con chi si oppone alla trasformazione di un teatro storico nato nel 1727 Mancenendo un centro di cultura oppure con chi vuole trasformare questo storico teatro in un centro commerciale oppure in una sala giochi come sta accadendo per un cinema romano?

    • jacopo 11 gennaio 2012 at 20:22 #

      Non so chi tu sia, firmati, però. Hai troppa rabbia per rimanere solo. Ciao

    • Danilo 14 gennaio 2012 at 13:53 #

      Caro “assatanati di falsità”
      perchè sei così arrabbiato?c’è una parte di te che vorrebbe partecipare a questa rivoluzione, è chiaro;c’è un’altra parte di te invece chiaramente in contrasto,che ti involgarisce e ti spinge a dire cose che non vorresti.Risolvi presto questo conflitto,recupera l’equilibrio interiore che meriti e vieni anche tu al Teatrovalleoccupato. Ti aspettiamo

  2. pilar 11 gennaio 2012 at 20:35 #

    avete ragione entrambi, ma perchè pensare che è qualcosa di diverso ? E’ l ‘ E.T.I. pari,pari. ( perde il vizio ma non il pelo….)

    • sarah k 12 gennaio 2012 at 01:03 #

      Caro primo commento, grazie per l’eleganza dello stile(dal quale però si evince una scarsa frequentazione della cultura di cui parli…) e la profondità di analisi. E nel caso avessi dei dubbi, non temere. Il mondo è pieno di persone intrise di passioni tristi. Non sentirti solo.

  3. Livio Valenti 12 gennaio 2012 at 17:57 #

    L’esperienza del VALLE occupato è certamente interessante.
    La cosa più importante è però quella di riuscire a trovare la sostenibilità di uno spazio
    possibilmente rispettando vocazioni artistiche e economia.
    Questione che credo in questo momento in Italia si pongono in molti.
    Con la compagnia NATA gestiamo alcuni piccoli teatri di provincia e reinvestiamo i proventi della compagnia teatrale per la sopravvivenza e gestione di questi spazi. Si tratta di un investimento culturale.
    Devo dire che molto spesso gli artisti che pubblicamente sostengono battaglie culturali importanti sono poi mal disposti a venire incontro a piccoli e poco potenti presidi culturali abbassando i loro cachet. Anzi quasi tutti mirano a far cassa.
    Forsa allora il problema non è quello della libertà dell’arte e dell’artista eccetera eccetera ma quello della sostenibilità dell’arte.
    Sarebbe molto bello che da questo punto di vista ci fosse un po’ più di solidarietà anche quando non c’è un immediato e vistoso ritorno di immagine.
    Detto questo: siate puri per quanto potete ma soprattutto … resistenza!
    Un caro abbraccio a tutti voi, sono stato a trovarvi con una parte della compagnia NATA, a dicembre e faceva un certo effetto vedere quell’atmosfera effervescente fra i velluti (splendidi e carichi di storia) del Valle. Una atmosfera un po’ … risorgimentale.

    Livio Valenti
    dir.artistico
    NATA teatro

  4. Vittorio Aime 14 gennaio 2012 at 18:41 #

    l’idea della fondazione è indubbiamente un’idea importante e se si riesce a concretizzarla, smonterà le accuse di utopia. in ogni caso sarà un esempio per molte altre situazioni di crisi.
    il dilemma può nascere solo dalle modalità di gestione previste per il futuro.
    1) i lavoratori abbiano reale voce in capitolo ma sappiano anche amministrare
    2) le scelte culturali siano di stimolo agli utenti i quali debbono poter contare nella gestione (mi vien da pensare alla sottoscrizione di quote sociali!)
    3) senza pretendere che diventi un “busines” sia almeno scongiurato la creazione di un nuovo pozzo a perdere.
    4) la resistenza ad oltranza, sacrosanta nei limiti della legalità, non diventi anarchia e sfascio.

    in bocca al lupo!
    Vittorio

  5. mauro rea 17 gennaio 2012 at 07:03 #

    Ottima l’idela della Fondazione

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