TEATRO VALLE OCCUPATO
DAL 14 GIUGNO 2011 AL 14 GENNAIO 2012 – 213 GIORNI DI OCCUPAZIONE
“Abbiamo deciso di lavorare su qualche cosa di italiano, l’Italia”
7 mesi di occupazione, 213 giorni, dal 14 giugno 2011 – giorno successivo alla vittoria del referendum sull’acqua – al 14 gennaio 2012, al Teatro Valle Occupato sono passati poco meno di 1200 artisti tra registi, attori, performer, cantanti, musicisti famosi e non.
Da settembre, in prospettiva della futura Fondazione Teatro Valle Ben Comune, abbiamo sperimentato 6 permanenze e 1 doppio prologo: Balletto Civile con Michela Lucenti / Elisabetta Pozzi; cap.1 – Autori per il Valle Occupato – collettivo di circa 20 drammaturghi, cap.2 – Jacob Olesen, cap.3 – Marco Baliani, cap. 4 – REM&CAP, cap.5 – Punta Corsara//Teatro delle Albe, cap. 6 – Saverio La Ruina/Scena verticale. Sono state lanciate delle “chiamate” ad artisti singoli o gruppi che per un periodo di tempo limitato hanno avuto a disposizione la direzione artistica del Teatro e proposto un esempio di formazione e programmazione serale per un loro teatro ideale, ma più che mai concreto e possibile. In tutto 21 spettacoli, 14 laboratori, 3 film, 4 concerti, 1 mostra, 1 giornata di codirezione con A.R.I.A, 4 incontri con il pubblico. Il 20 dicembre il Valle Occupato ha anche sperimentato la direzione artistica di un giorno di un “semplice cittadino”: la serata Gospel della Sig.ra Teresella. I nomi previsti per le prossime permanenze: Anatoly Vasiliev, Veronica Cruciani, Adriana Borriello, Pippo Delbono, Gabriele Vacis.
Un altro capitolo importante del Teatro Valle Occupato è la formazione permanente, la nostra Nave Scuola, veliero che viaggia sulle rotte di un’educazione sentimentale. Non amando il concetto di “numero chiuso”, abbiamo proposto agli artisti che fanno laboratori e workshop di accettare gli uditori – ovvero persone che possano assistere anche senza partecipare attivamente al laboratorio – cercando così di dare veramente vita ad un “teatro aperto” tutto il giorno dove il pubblico che si avvicina possa trovare stimoli e momenti di condivisione. Allo stesso modo, sono stati gli artisti stessi a decidere i criteri di selezione dei partecipanti, quasi sempre assenti, in realtà.
Oltre ad un tecniche di sopravvivenza teatrale per maestranze per 20 partecipanti e 3 uditori, durato 3 settimane, dall’8 al 27 agosto 2011, tenuto dalle maestranze storiche del teatro (macchinisti, fonici ed elettricisti) e arricchito da corsi più specifici per fotografi di scena, light e sound designer e scenografi, in 6 mesi al Valle Occupato hanno tenuto workshop e laboratori Fiorenza Menni, Paolo Rossi, Fausto Paravidino, Riccardo Caporossi, Marco Baliani, Paola Bono sulla drammaturgia di Caryl Curchill, Jacob Olesen, il collettivo dei drammaturghi con 5 laboratori di scrittura teatrale, Alessandro Fabrizi, Michela Lucenti, Elisabetta Pozzi, Caterina Inesi, Fabrizio Gifuni, per un totale di circa 700 ore di formazione sul teatro e i linguaggi della scena.
Accanto alla formazione, l’autoformazione. Pòlis è il luogo dove, attraverso laboratori, incontri aperti, assemblee, abbiamo parlato di editoria, Fare libri in collaborazione con Minimum Fax, di autoformazione con Franco Berardi “Bifo”, di social media con produrre informazioni/produrre azioni con Donatella Della Ratta, di filosofia politica con Federica Giardini con Narrazioni del presente, per imparare a narrare e a non essere più “narrati”, di linguaggio cinematografico con Mario Sesti e di teatro con Peter Stein, di filosofia con Augusto Illuminati, e ancora di economia con Christian Marazzi e di attivismo con Susan Podziba. per un totale di 76 ore di autoformazione aperta.
Più di 30 assemblee pubbliche, sul destino del Teatro Valle Occupato e sulla sua trasformazione in Fondazione Teatro Valle Bene Comune e su temi politici di carattere più generale, ovvero lo status professionale della categoria dei lavorat* dello spettacolo e della conoscenza, la disoccupazione, l’Enpals, la finanziaria, il debito pubblico, i beni comuni… Lo Statuto partecipato, scritto insieme al giurista Ugo Mattei, per dare corpo giuridico alle nostre pratiche sulla base del bene comune e che può essere “emendato on line”, per arrivare alla stesura di un documento legale che sarà frutto di un reale contributo collettivo.
3 premi: Salvo Randone, Premio Ubu, Legambiente, per la vivacità e l’eticità di questa lotta.
1 invito alla giornata degli autori al Festival del cinema di Venezia, dove abbiamo presentato un cortometraggio autoprodotto.
2 ulteriori occupazioni in Italia: il Teatro Marinoni del Lido di Venezia e il Pac di Milano.
Sostegno e presenza contro la chiusura della Libreria Croce di Roma, all’occupazione del Teatro Coppola di Catania, alla tre giorni di assemblee presso i Cantieri Culturali della Zisa di Palermo.
1 esperimento per le drammaturgie nascoste, perché la scrittura è uno dei modi per riappropriarci del nostro presente. Dal 15 novembre 2011 al 15 gennaio 2012 abbiamo ricevuto 120 testi.
E poi 13 spettacoli integrali, offerti da compagnie note e notissime e interpreti meno conosciuti ma altrettanto interessanti, 17 grandi concerti, che ci hanno generosamente aiutato ad occupare le strade limitrofe al Valle mentre la giunta comunale vietava le manifestazioni a Roma e 10 film, perché abbiamo e vogliamo raccontare un cinema “invisibile”, ovvero quei titoli che a causa delle leggi impietose della distribuzione non sono (quasi) passati nelle sale cinematografiche nazionali.
In ultimo, ma di fondamentale importanza, i numeri dell’attivismo, ovvero quante persone passano, sono passate, rimangono, ci leggono e ci seguono dall’inizio dell’occupazione. Oltre 19.500 firme nella mailing list, 179.906 persone hanno visitato il nostro sito, 26.722 “mi piace” su facebook, 500 cittadini che hanno partecipato alle pulizie, l’accoglienza, l’organizzazione, la logistica del teatro. Senza tutti questi corpi, cervelli, braccia e impegno questa lotta sarebbe già finita. Il bene comune esiste perché la gente decide di esistere con lui. R-esistiamo ancora e insieme. La partecipazione di ognuno è di fondamentale importanza.
Il 13 e 14 gennaio è iniziata la campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di raccogliere il capitale sociale (250.000,00 euro) necessario alla nascita della Fondazione Teatro Valle Bene Comune.
E a conclusione, il primo estratto conto della Fondazione Teatro Valle Bene Comune: 55.000 euro e 1.500 soci fondatori!
Al Teatro Valle Occupato diamo i numeri, per un’istituzione dell’imprudenza!
complimenti! spero di poter venire presto a trovarvi.
Continuate così!
salve ragazzi!! scrivo da firenze e volevo dirvi che secondo me da giugno a ora avete fatto un percorso veramente grandioso! sono contenta di sapere che c’è gente che ha investito così tanto tempo e voglia in un progetto così grande e complesso quale potrebbe rivelarsi quello del valle. perchè per esperienza personale posso dire che quando si occupa un posto, i primi tempi sono tutti pieni di stimoli e voglia di scoprire.
siamo presenti 24 ore su 24 e con tanta voglia di fare!
poi il tempo passa e gli stimoli diminuiscono e pure la gente!
non mi sembra proprio il vostro caso. nonostante il tempo passi voi siete sempre “sul pezzo”e non mollate ancora!
dunque non posso che ringraziarvi, mi avete fatto tornare la voglia di manifestare incazzarmi ma soprattutto “AGIRE”;appena ho le ferie vengo a roma a sostenere economicamente( anche se con poco) la vostra anzi nostra causa perchè il valle è di tutti!
un abbracio forte.