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02 Ott

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03 Ott

Incontro Teatro di Roma e Fondazione Teatro Valle Bene Comune- giovedì 2 ottobre ore 18:00

incontro 

TEATRO DI ROMA e FONDAZIONE TEATRO VALLE BENE COMUNE

giovedì 2 ottobre ore 18:00

Teatro Argentina

 

 
 
Dall’ultimo incontro avvenuto con il Teatro di Roma sono emersi molti punti critici riguardo la convenzione:
 
– una profonda diversità di linguaggi;
– un’impreparazione della controparte a relazionarsi e gestire un’esperienza di partecipazione reale e i processi che l’hanno determinata
in un ottica di gestione manageriale  la partecipazione viene tradotta in termini di incremento di  pubblico  pagante, l’apertura ridotta a marketing comunicativo, i soci  fondatori  pensati come possibili abbonati della stagione, i processi  artistici  valutati in base ai risultati, ecc…;
– un interesse ad alcune modalità progettuali ma la difficoltà a coglierne la complessità e gli elementi sperimentali;
 
–  è possibile trasformare il luogo di scrittura della convenzione in uno spazio di discussione aperta e pubblica sul  sistema culturale, sui diritti dei lavorat*  della cultura, sulla  possibilità di spazio e gestioni alternative? Come  continuare a  sperimentare sul terreno dei beni comuni?
 
 
Dall’assemblea della Comune del 12 settembre sono emersi questi punti di discussione:
 
 
pratiche decisionali.   Sarà un nostro compito, un grande sforzo quello di riempire di   significato le parole che le istituzioni spesso utilizzano in maniera   vuota e retorica (partecipazione, cittadinanza attiva, ecc..).
Attorno al Valle si è creata partecipazione perchè si è attivata una battaglia politica.
La   partecipazione che intendiamo noi come pratica dei beni comuni è   orizzontalità, diffusione del potere e non accentramento, possibilità  di  decidere insieme e alla pari. La partecipazione deve essere   sostanziale: quindi decisionale e non consultiva, a differenza di  decine  delle di progetti cosiddetti “partecipati” che abbiamo visto in  questi  anni. Bisogna parlare di governo/autogoverno/governo dal basso  non di  gestione dall’alto, altrimenti rimane discorso retorico.
 
 
–  normalizzazione/cattura. attraverso un meccanismo di cattura le nostre pratiche rischiano di essere disinnescate e svuotate.
La  ricchezza  che viene prodotta nei processi dal basso è frutto di  saperi, idee,  formazione, lavoro, relazioni che costituiscono la  struttura  dell’economia della cultura. L’esperienza del Valle nasce  proprio dalla  necessità di veder riconosciuto il nostro lavoro creativo  in forma di  diritti e di reddito fuori da una logica di volontariato e sfruttamento
 
 
 
Fondazione   come strumento. Una Fondazione solida già esiste ed è il frutto di   questi tre anni. Nell’ambito della negoziazione deve essere chiaro e   riconosciuto che una Fondazione di 5500 persone è un interlocutore   legittimo e un soggetto forte.
 

 

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