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La Società dei territorialisti/e sostiene la Fondazione Teatro Valle Bene Comune

La Società dei territorialisti/e sostiene

la Fondazione Teatro Valle Bene Comune

 

Se le istituzioni chiudono gli occhi, se chi fa politica pensa (nel migliore dei casi) che cultura sia sinonimo di guadagno, sia solo l’ennesimo prodotto da vendere – la sfida è ridisegnare l’immaginario chi ci hanno fatto subire. E allora ascoltiamo la voce di chi ha questo coraggio, di chi pensa che la cultura e il territorio non siano giacimenti da sfruttare, ma beni comuni da vivere e da costruire come “un’opera d’arte collettiva“. Due visioni del mondo iniziano a scontrarsi.

#iostocolvalle | Tavolo pubblico Fondazione Teatro Valle Bene Comunque! 14 marzo 2014 h16:00

società dei territorialisti

 

La Società dei territorialisti/e è un’associazione composta da professori universitari, associazioni culturali e cittadini della società civile che agisce per la valorizzazione dei luoghi come base della conoscenza e dell’azione territoriale.

 

La Società dei territorialisti e delle territorialiste sostiene il riconoscimento della Fondazione Teatro Valle Bene Comune

Le iniziative e attività del Teatro Valle occupato hanno a oggi consentito di tenere in vita  un’istituzione  fondamentale per la cultura italiana, che conserva un valore simbolico non indifferente.  Questo percorso condiviso cui hanno partecipato cittadini, artisti, professionisti, associazioni, tecnici, ha prefigurato nei fatti la gestione di un bene comune, che chiede adesso di essere riconosciuto in quanto tale.  Come studiosi di diverse discipline accomunati dal tema del  territorio come bene comune inteso nella sua identità storica, culturale, sociale, ambientale e  produttiva, riteniamo che la politica e le istituzioni non possano ignorare questa richiesta.  “Territorio Bene Comune”, significa per noi guardare al territorio come a  un’opera d’arte collettiva, frutto dell’interazione di diversi soggetti che con le loro pratiche generano comunità, capacità e conoscenze localizzate, utili per la popolazione e per le generazioni future.

In  una fase di crisi economica e di erosione del patrimonio pubblico, pratiche sociali non utilitaristiche e mercantilistiche che  prendono in cura luoghi abbandonati o dismessi per restituirli alla collettività e alla creatività sociale rappresentano a nostro avviso un’opportunità per tutti e per le stesse pubbliche amministrazioni.  

Uno dei compiti che la nostra Società si è data risiede nel costruire un “ponte” fra riflessione scientifica, pratiche sociali e innovazione nelle pubbliche amministrazioni. In questo senso le attività del Teatro Valle Occupato e  il percorso affrontato per diventare “Fondazione Bene Comune” rappresentano un’esperienza che può aprire importanti prospettive istituzionali per la definizione di nuovi istituti di partecipazione e contratti sociali, che contemplino l’affidamento per la manutenzione e la gestione condivisa a una comunità di un bene pubblico o privato che sia.

Riteniamo per questi motivi essenziale l’assunzione di responsabilità da parte della politica locale e nazionale sulla vicenda del Teatro Valle ed  esprimiamo perciò la nostra piena vicinanza e solidarietà alle sue iniziative e la nostra convinta adesione alla  richiesta di riconoscimento istituzionale della Fondazione Teatro Valle Bene Comune.

I sottoscritti membri della Società dei territorialisti e delle territorialiste
Alberto Magnaghi, Piero Bevilacqua, Alberto Budoni, Carlo Cellamare, David Fanfani, Giuseppe Pandolfi, Rossano Pazzagli, Daniela Poli, Claudio Saragosa, Enzo Scandurra, Camilla Perrone, Chiara Belingardi, Paola Bonora, Alessandro Giangrande, Marcello Madau, Simona Rappuoli, Elisa Butelli, Franco Cambi, Paolo Baldeschi, Roberto Budini Gattai, Gaia Pallottino, Alberto Ziparo, Ottavio Marzocca, Luisa Bonesio, Filomena Patrizia Giannoccaro, Roberto Scotti, Massimo Quaini, Marta Chiogna, Giorgio Ferraresi, Luciano De Bonis, Lorenzo Canale, Claudia Mattogno, Francesco Lo Piccolo, Giuseppe De Matteis, Vittorio Curzel.

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