A un anno di distanza Mario Perrota torna al Valle Occupato e ce ne spiega i motivi. E noi non possiamo fare altro che ringraziarlo, parole così fanno bene al cuore, alla lotta e alle motivazioni che ogni giorno da due anni ci riconfermiamo.
Torno al Valle, perché?
Primo | perché sono uno dei NonSoQuantiMila “soci fondatori”, un fondatore che, dopo un anno, torna a vedere come sta andando.
Secondo | perché l’anno scorso ho lasciato lì al Valle, qualcosa che devo ritrovare: le tracce di un percorso iniziato con una ventina di giovani attori e drammaturghi, percorso che quest’anno prosegue con altri trenta giovani (giovani veri). Ma intanto, i partecipanti dello scorso anno, hanno continuato a vedersi e a lavorare insieme e quindi, anche in questo caso, torno a vedere come va.
Terzo | perché sul palcoscenico del Valle ci si sta bene. Si va in scena come una conseguenza naturale della giornata di lavoro: 6 ore di laboratorio e poi spettacolo e ti passa la paura. E mentre sei lì che ripercorri i fili segreti del tuo spettacolo, ti “suonano” addosso tutti i percorsi tracciati durante la giornata dagli attori e i drammaturghi che hanno ragionato insieme a te sulle stesse identiche cose che ora stai “agendo”.
Quarto | perché Odissea parla di padri mancati e di fratture fra generazioni, ed è, a mio avviso, il motivo principale per cui un giorno qualcuno decise di occupare il Valle.
Torno al Valle con convinzione a guardare in faccia colleghi e persone che lavorano per il bene di tutti, il bene comune.
Mario Perrotta
Teatro Valle Occupato | PRIMAVERA
ODISSEA
dal 18 al 21 aprile 2013 | ore 21
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