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28 Nov

PERMANENZE cap. 3 – Marco Baliani al Teatro Valle Occupato: scrivere con il corpo 28/29/30

PERMANENZE
Sperimentazioni di Direzione Artistica Modulare

 

CAPITOLO 3

MARCO BALIANI

SCRIVERE CON IL CORPO

28/29/30 novembre

 

Marco Baliani, insieme a molti artisti e lavorat* dello spettacolo, sostiene la lotta del Teatro Valle Occupato partecipando alla sperimentazione insieme artistica e politica che stiamo costruendo nell’occupazione.
E’ possibile immaginare un dispositivo in cui il potere amministrativo e quello immaginativo non si concentrino nella stessa persona? È possibile mantenere l’autonomia dell’artista, tutto l’arbitrio creativo, entro una dimensione collettiva?
La nostra è una chiamata alle armi.
Invitiamo tutt* a imbracciare i nostri strumenti creativi e ad armare le nostre intelligenze, a partecipare provando a inventare qualcosa che ancora non esiste.

Marco Baliani da anni sperimenta in teatro nuove forme di scrittura e di narrazione.
Dunque tre giorni per condividere un momento aperto e condiviso di ricerca dentro la scrittura teatrale e insieme costruire un modo nuovo di fare teatro e praticare la cittadinanza attiva. 


LABORATORIO
“PERCORSI DEL CORPO TRA RACCONTO ORALE E RACCONTO SCRITTO”

Lun/Mar/Mer h. 15.30/19.30
Il seminario affronterà il rapporto tra corpo e scrittura lavorando su testi letterari e teatrali mettendo al centro la sensorialità corporea e quindi l’idea di un corpo narrante.

max 20 partecipanti – uditori illimitati
info e prenotazioni: navescuola.tvo@gmail.com

 


SPETTACOLO 
“Ho cavalcato in groppa ad una sedia”
di e con Marco Baliani

Mercoledì 30 h. 21.00

«Dopo ventun anni voglio provare a narrare i pensieri e le riflessioni che mi hanno accompagnato in questo lungo tragitto. Ho scelto, da tanti diari e taccuini di viaggio riempiti in questi anni i frammenti rappresentativi di un percorso di ricerca che ancora non si è esaurito». 

Lo spettacolo si compone di letture tratte dall’omonimo libro, inframmezzate da racconti, digressioni, riflessioni. Il tema è l’arte del raccontar storie, ma anche la capacità di ascoltarle. Non vuole però essere un manuale del come si fa, piuttosto è un personale viaggio, che è durato vent’anni, dentro l’oralità e il racconto. 

* * *

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