Prima assemblea della Comune
Cinema Palazzo, 1 settembre 2014
>Prossimo appuntamento della Comune: venerdì 12 settembre<
L’assemblea ha affrontato diversi argomenti di discussione: come ripensare il lavoro artistico e politico fuori dallo spazio Valle, il Cantiere Scuola, l’Osservatorio sui lavori, il riconoscimento formale della Fondazione, quale rapporto costruire con il Teatro di Roma.
Sono emerse moltissime questioni. Rispetto all’incipiente percorso da intraprendere con il Teatro di Roma, l’autonomia gestionale e artistica della Fondazione Teatro Valle Bene Comune all’interno del Teatro Partecipato è un obiettivo incontrovertibile. Il progetto partecipato non può prescindere da un ciclo ecologico che comprende formazione e produzione, così come non può prescindere dal concretizzare il principio di accessibilità. O si riesce ad ottenere la continuità del laboratorio culturale e del prototipo teorico, o la proposta non è interessante. La riduzione e la normalizzazione dell’esperienza complessiva non può essere accettabile. L’obbiettivo è non perdere nessuna delle caratteristiche: anche il modo in cui il teatro è stato abitato, la forma in cui il Valle ha risignificato l’idea di residenza artistica, in senso letterale.
1. PIANI DI AZIONE POLITICA
Noi
_L’esperienza del Valle è un movimento che ha una diramazione molto ampia, oltre la comunità degli occupanti, e riparte dal sistema di relazioni costruito nel corso di questi 3 anni. Si tratta di una pratica politica prima ancora di essere un luogo. Come agire la metamorfosi, senza chiudersi in logiche identitarie? Come divenire virali? Come riaprire la mobilitazione sulle politiche culturali e sociali in città e con quale sistema di alleanze? Come occupare non solo spazi fisici ma il discorso, il dibattito?
Una prima indicazione: aver fatto di questo momento di fragilità uno spazio condiviso di sperimentazione politica.
_Non occupando uno spazio fisico, dobbiamo “occupare” il tempo, abitarlo, costruirlo. Questo può anche favorire una maggiore apertura, nuove dinamiche di attivazione della partecipazione. Costruire un’agenda condivisa.
_Cerchiamo di rendere qualsiasi atto un laboratorio. Perché il Valle è anche un pensiero, che necessita di continuare sperimentare ciò che è stato fatto fino ad adesso, non al ribasso, ma rilanciando, dando potere visibile alla Fondazione come strumento della partecipazione. Mantenendo sempre viva la tensione tra dimensione artistica e dimensione politica. La scrittura della futura Convenzione non è che uno degli ambiti del confronto, terreno potenziale di nuove pratiche di lotta.
_Riformulare gli obbiettivi del ciclo di lotte che si è aperto tre anni fa sulla commistione occupazioni/cultura/beni comuni. Ripensare nell’attuale fase politica i possibili punti di avanzamento delle pratiche dei beni comuni e le difficoltà. Recepire un dato di cambiamento: oggi la questione è la singolare commistione pubblico/privato, la tendenza del pubblico farsi impresa verso una gestione aziendale, privatistica. Dunque il discorso contro la privatizzazione non basta più: riformulare i punti di tensione e di intervento.
_Pensare a questo appuntamento come alla prima assemblea della Comune, in questa fase nomade di apertura e riformulazione. Organizzarsi e riconvocarsi in tavoli di lavoro.
Trattativa
_Come costruire uno spazio politico comune in cui elaborare il percorso e i contenuti della mediazione? Come uscire da un piano puramente vertenziale sul Valle e spostare l’attenzione coinvolgendo la città, le altre esperienze di lotta, il mondo artistico? Come riacquisire la forza contrattuale una volta fuori dallo spazio e portare l’azione politica in città? Come ottenere che ci sia una relazione tra pari? Come mantenere l’autonomia del comune dentro una tensione etica forte?
_Lavorare nelle prossime assemblee della Comune e in un’assemblea nazionale da convocare alla stesura di una piattaforma di lavoro condivisa con artisti, compagnie, rete dei teatri, altri spazi attivi sui beni comuni, associazioni, istituzioni culturali formali e informali che abbia un peso forte al tavolo della trattativa. Sarà la base di partenza per la scrittura della Convenzione.
_In che modo portare sul tavolo della trattativa qualcosa di traducibile in autogoverno, in gestione aperta, in sperimentazione giuridica di pratiche di beni comuni, in prototipo per il sistema culturale. Partire dal fatto che vogliamo la possibilità di mettere in pratica lo Statuto.
Dobbiamo stabilire quali sono gli elementi irriducibili dai quali non si può prescindere per l’autodeterminazione. Sicuramente questo passa dalla cessione di sovranità alla gestione condivisa, uno dei temi che potrebbe garantire al Valle l’alterità conseguita in questi anni.
_Capire quali sono i punti di conflitto, di rottura, di discontinuità, ma anche di avanzamento e di dialogo, non solo rispetto al privato ma anche rispetto al pubblico. Nominare tutti gli elementi di innovazione e di alternativa che l’esperienza del Valle ha prodotto rispetto alla gestione pubblica: la gestione attraverso assemblee e non Cda; la turnarietà che non esprime cariche ma servizi; la direzione artistica a call pubblica, …
_Le istituzioni quando parlano di teatro partecipato pensano semplicemente a un incremento del pubblico pagante. In questi 3 anni invece il Valle ha posto un patto nuovo con il pubblico, rimesso il teatro al centro della città.
_Individuare quali sono gli altri soggetti (movimenti, spazi, collettivi) interessati alla gestione partecipata.
2. LAVORI
Necessità di istituzione di un Osservatorio di garanti, che si erano resi disponibili nella lettera dello scorso 28 luglio.
Stesura della proposta del Cantiere Scuola, con necessità di coinvolgere Università, prevedendo un piano teorico e una fase pratica. Organizzare momenti di visita nel cantiere, riprese in streaming dei lavori e un ciclo di informazione continua. Da attivare come percorso partecipato nel caso di lavori di restauro al Teatro Valle.
Porre fin da subito la questione dell’accessibilità al foyer e del suo utilizzo come spazio comune da parte della Fondazione. Verificare se effettivamente il foyer è strutturalmente legato al Valle con vincolo formale; se così non fosse, lo spazio non rientrerebbe sotto l’egida della sovrintendenza. Questo aspetto è fondamentale anche per la collocazione logistica degli eventuali partecipanti del Cantiere Scuola.
Immaginare il foyer come un luogo modulabile, ripensarlo in modo agile e utile per entrambe le esigenze. L’idea che un presidio, allo stato attuale delle cose, è di fondamentale importanza, per quanto angusto possa risultare.
Uno dei tanti livelli della trattativa dovrebbe vertere sull’esigenza concreta della Fondazione di avere una sede fisica, un luogo reale per espletare le pratiche amministrative che la gestione di una Fondazione comporta.
3. FONDAZIONE
Prossimi passaggi
_Necessità di spostare la sede legale per il riconoscimento della piena personalità giuridica della Fondazione.
_Necessità di apportare piccole modifiche ad alcuni articoli dello Statuto, di fatto già approvato in sede notarile; lo scopo della Fondazione rimane invariato, così come il patrimonio ad essa associato, che risulta essere conforme allo scopo e agli intenti che la Fondazione si pone.
_Cercare di ottenere dal Prefetto, nel minor tempo possibile, auspicabilmente entro fine settembre, un incontro.
_La sede legale che verrà indicata è puramente istituzionale, mentre le sedi operative potranno essere molteplici e internazionali, a segnare anche simbolicamente la natura plurale della Fondazione.
_Consolidare la vocazione europea, sia sul piano artistico nelle relazioni con istituzioni e network internazionali, sia sul piano politico di connessione con reti di attivisti e di discussione dello statuto dei commons. Stare sul piano di contraddizioni aperto dal semestre italiano.
Come costruire la nuova campagna soci?
Operare azioni e comunicazione per raccogliere e confermare soci comunardi.
Mettere in atto una vocazione più ampia della Fondazione, fin dall’inizio immaginata come prototipo e strumento di lotte diverse.
4. CAROVANA VALLE
Tutto il portato immateriale del Valle_contenuti_progetti_immaginazione. Inaugurare (praticare) una politica diffusa attraverso vari appuntamenti cittadini, nazionali e europei. Un primo momento potrebbe essere al Bozar di Bruxelles a ottobre: si potrebbe conciliare il debutto del Macello di Giobbe con un incontro internazionale tra attivisti.
Come introdurre con più forza l’elemento del precariato della cultura (>intermittenti francesi).
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CALENDARIO
Prossimo appuntamento della Comune: venerdì 12 settembre
Convocazione assemblea nazionale: intorno al 20 settembre (da confermare)
Agenda:
dal 4 settembre incontri a Short Theatre
17 settembre Assemblea cittadina degli spazi sociali
24 settembre, Torino: Summit dei ministri europei sulle politiche culturali
Durante l’assemblea è stata fatta una raccolta di nominativi e di indirizzi mail che confluiranno nella creazione di una nuova mailing list dei Comunardi.
Sempre durante l’assemblea, una mail di Marino Sinibaldi ha confermato che l’incontro previsto per domani 2 settembre 2014 si terrà al Teatro Argentina. L’appuntamento è davanti al Teatro Argentina per le 16.15.
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TAVOLI DI LAVORO:
Fondazione e campagna soci: Venerdi 5 ore 18.00, luogo da deifinire
Altre economie: Venerdi 5 ore 18.00, luogo da definire
Lavori//Cantiere Scuola + Osservatorio: settimana prox, da definire
Euromediterraneo
Carovana Valle: Costituente; progetti artistici; autoformazione; commons; reddito e lavoro
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